Bagordi a notte fonda: nazionali di volley a casa

Dopo lo sciopero dei rugbysti che volevano più soldi per allenarsi ieri 4 pallavolisti nottambuli cacciati dal ritiro pre World League

Ora magari qualche calciatore se la riderà di gusto. Del resto si dice sempre che il calcio (almeno quello nostro) è uno sport per signorine, che non c'è etica manco a pagarla oro. E che rigare dritto è un optional non solo per Mario Balotelli. Poi, però, va a scoprire che ragionano e si comportano più o meno tutti allo stesso modo.

Prima è la volta dei rugbysti che si rifiutano di iniziare la preparazione mondiale perchè la federazione gli ha ribassato i premi. E visti i (pochi) punti ottenuti sui campi del Sei Nazioni ne aveva ben donde. E poi che quattro pezzi grossi della nostra nazionale di volley in procinto di andare in Brasile a giocarsi le finali di World League vengono beccati sabato notte a fare bagordi. I quattro virtuosi, che pare fossero recidivi, sono Zaytsev, Sabbi, Randazzo e il capitano Travica. A sorpresa è stato deciso di cacciarli dal ritiro. Al loro posto oggi arrivano Davide Saitta, Jacopo Botto e Gabriele Nelli. Nazionale nel marasma e presidente federale Carlo Magri che promette di esaminare l'episodio in ambito federale. Per lo «zar» e la sua cricca si preannunciano tempi cupi, e non solo in nazionale.

Come detto, all'origine della decisione un tardivo rientro (le due e mezzo di notte) in albergo. E siccome non è la prima volta che succede, Berruto e lo staff della Nazionale hanno deciso di non chiudere l'occhio. E così il malumore che serpeggiava all'interno da tempo, diventa evidente e dichiarato. È bastato questo fuori programma a far scoppiare la scintilla in un ambiente già provato da troppi rendimenti scadenti.

Oggi, vigilia del giorno della gara di esordio contro la Serbia, atterreranno in Brasile Davide Saitta, Iacopo Botto e Gabriele Nelli. Il tecnico torinese, che vuole evitare un altro flop come nel Mondiale dell'estate scorsa in Polonia e alla vigilia di una stagione che potrebbe regalare il pass olimpico (si comincia tra due mesi in Giappone), non ha scelto la linea morbida con un prevedibile rimprovero, ma una volta consultati gli ambienti federali ha usato la mano pesante con l'obiettivo di ribadire le gerarchie e i ruoli in un gruppo con troppa anarchia.

Già alla vigilia dell'ultima gara contro il Brasile vinta al tie break il ct aveva dovuto alzare la voce e, visto il risultato sotto rete, sembrava aver funzionato. Invece sono bastati pochi giorni per riaprire la crepa. A Berruto gli girano: «Ci sono valori che devono essere a fondamento di ogni azione quando si veste la maglia azzurra. Se questo non era chiaro da oggi sono certo che lo sarà in maniere definitiva. O almeno lo spero. Questa decisione, presa in accordo con la Federazione, ha il significato di rimettere al centro di ogni progetto tecnico il valore del rispetto dei ruoli e delle regole».

Una scintilla che apre nuovi scenari, al momento difficili da comprendere. L'effetto immediato ci sarà nella prossima final six, contro la Serbia (domani ore 21) e i campioni del mondo della Polonia (giovedì ore 21), con un sestetto che potrebbe vedere all'opera in regia la rivelazione dello scorso campionato Simone Giannelli. Il giocatore, campione d'Italia con Trento, si tuffa in una manifestazione così importante da protagonista. Il rischio è di bruciarsi. Ma nonostante la giovane età, le esibizioni precedenti lasciano ben sperare a tal punto che il 19enne era in ballottaggio con l'ex capitano Travica. Che ora potrà meditare. Quanto al deludente (e non solo fuori dal campo) Zaytsev nell'immediato il suo posto appare destinato a Oleg Antonov che insieme a Lanza saranno la coppia di schiacciatori-ricevitori.

In nazionale

gioca dal 2007 e

ha già collezionato

163 presenze

Nel suo palmares

brilla il bronzo

alle Olimpiadi

di Londra 2012

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