Il vaccino Borghi, il teorema Lucarelli, gli insulti della Cogotti: ecco il podio dei peggiori

Il leghista propone di abolire l’obbligatorietà del vaccino contro il morbillo. La giornalista del Fatto contro Meloni su Chico Forti. Gli anti Cav continuano a odiare. Ecco i peggiori della settimana

Il vaccino Borghi, il teorema Lucarelli, gli insulti della Cogotti: ecco il podio dei peggiori
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Settimana impegnativa: tantissimi candidati a salire sul Podio dei peggiori, scelte difficili da fare. E così, ma giusto perché c’è chi è riuscito a fare ben peggio di lei, resta fuori dalla terna la giornalista Rula Jebreal che dice che, in quanto a libertà di espressione, l’Italia è peggio di Iran e Iraq. Sarà! Intanto i suoi teoremi strampalati continuano a cannoneggiare ovunque. Fuori dal podio anche la senatrice del Pd, Valeria Valente, secondo cui l’autonomia differenziata e il premierato fanno male alle donne. Una barzelletta.

E veniamo ai tre premiati della settimana. Il terzo posto va al senatore della Lega Claudio Borghi. Con un emendamento al decreto sulle liste d’attesa ha proposto di cancellare l’obbligo per i minori fino a 16 anni di effettuare la profilassi contro morbillo, rosolia, parotite e varicella. Non solo. L’emendamento prevedeva anche di non legare più la somministrazione dei vaccini all'iscrizione a scuola. Lascia senza parole. Una proposta inqualificabile e pericolosa, tra l’altro totalmente smentita dai dati scientifici. Impressiona il ritorno a una stagione, quella dettata dalle incursioni no vax nella politica, che credevamo esserci lasciati alle spalle una volta per tutte. Ma, com’è giusto che sia, la proposta è stata cestinata dal governo Meloni che si è dimostrato ancora una volta serio e affidabile.

Lasciamoci dunque questa assurdità alle spalle: non sarà la prima né l’ultima che sentiremo questa estate. Al secondo posto del Podio ci sono Selvaggia Lucarelli e il team del Fatto Quotidiano per l’improponibile campagna contro Chico Forti. Non intendiamo addentrarci qui nel ginepraio giudiziario. Ci fermiamo all’assurda tesi della giornalista che sui social ha scritto: “Caso Forti, questi gli innocentisti più noti e accaniti (esclusi parenti, avvocati e consulenti): Jo Squillo, Andrea e Veronica Bocelli, Marco Mazzoli dello zoo di 105, Luigi di Maio, Walter Rizzetto (Fdi), Rocco Siffredi, Red Ronnie, le Iene, Enrico Montesano, Giorgia Meloni. Come non lasciarsi convincere della sua innocenza”. Ora, ognuno si sarà fatto la sua idea sull’innocenza o meno di Chico Forti, ma motivare la propria opinione solo in antipatia a chi invece lo difende è una castroneria epocale. Tanto più che quando a Palazzo Chigi c’era Giuseppe Conte, al Fatto Quotidiano tirava tutt’altra aria su Chico Forti.

Primo posto (senza eguali) a Greta Cogotti, vicepresidente del consiglio comunale di Biella. Ovviamente iscritta al Partito democratico. In merito all’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi se ne è uscita così: “Perché l’aeroporto? Secondo me, non gli rende giustizia. Perché non dedicargli un centro massaggi con happy ending? Oppure perché non dedicargli un luogo predisposto per le orge? Oppure che ne so, un night”. Ora, non staremo qui a ricordare perché Berlusconi, con tutto quello che ha fatto per il Paese come imprenditore, editore, produttore cinematografico, presidente del Milan e presidente del Consiglio, merita a pieno titolo quell’intitolazione. Ci limiteremo a sottolineare la bassezza politica, la grettezza istituzionale e l’ignoranza totale in economia della Cogotti. Purtroppo non è un caso isolato. Certo, non così sguaiati, ma i soliti anti Cav sono tornati ad alzare la voce.

Il sindaco Beppe Sala in testa. E pure Cochi, il comico che duettava con Renato Pozzetto. Quante parole al vento, quanta acredine, quanto odio. Probabilmente non deporranno mai le armi, altrimenti rimarrebbero così senza più argomenti.

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