Amici mai. Mario Balotelli e Cristiano Ronaldo così diversi ma in fondo così uguali: talentuosi, sfrontati e iconici. A modo loro hanno segnato l'ultimo decennio calcistico. L'italiano a simboleggiare l'eterna promessa. Potenzialità incredibili espresse solo a sprazzi: ad agosto compirà 30 anni e oggi sono più i rimpianti per quello che poteva essere e non è stato, rispetto alle imprese sul campo. Il contrario di CR7 che ha limato i difetti di inizio carriera per diventare un cyborg di professionalità. Cinque Champions e un Europeo in bacheca a suggellare le sue prodezze con United, Real e Portogallo a livello internazionale.
Balo e Cristiano, sportivamente parlando, non si sopportano e in campo tra i due le scintille non mancano mai. A partire dal primo confronto diretto del 2009. Ottavi di finale di Champions tra l'Inter di Mario e il Manchester United di Ronaldo: Balo fa un tunnel a Cristiano e lo irride, provocandolo ogni volta che il portoghese casca a terra dopo un contrasto con Santon. All'epoca, Ronaldo godeva della poco simpatica fama di tuffatore recentemente ereditata da un altro top player come Neymar. Negli anni Balotelli non ha lesinato frecciate verso il rivale, definito un giocatore normale in confronto al marziano Messi. Ruggini tornate d'attualità dopo lo sbarco di Cristiano in Italia. L'anno scorso, infatti, Mario era entrato in tackle nella querelle Ronaldo-Ichazo. Dopo il gol nel derby il portoghese nell'esultanza si era scontrato, petto a petto, con il portiere del Toro. Un gesto provocatorio, punito con il giallo. SuperMario su Instagram aveva punzecchiato lo juventino, pubblicando il video dell'episodio commentato con un inequivocabile «se l'avessi fatto io ciaaaooo!». Come a dire, due pesi e due misure data la disparità mediatica che spesso ha accompagnato le Balotellate rispetto alle bravate dei colleghi.
Domani si ritroveranno l'uno contro l'altro. CR7 insegue un gol per eguagliare il record di Batistuta e Quagliarella: 11 giornate consecutive a segno in Serie A. Mario, invece, vuole trascinare il suo Brescia alla rimonta salvezza. Un'impresa che potrebbe riaprirli le porte per Euro 2020. La Nazionale resta il grande sogno di Balo. Un desiderio legittimato dal suo agente Mino Raiola che lavora per l'estate al ritorno di Pogba a Torino: «Se Balotelli si mette a fare quello che deve fare ci sono poche punte con le sue qualità». Tradotto: è tutto nelle sue mani, anzi nei suoi piedi. Come sempre.
Uno scherzetto alla Juve farebbe felice anche il primo amore di Mario, l'Inter con cui a 17 anni nel 2008 si palesò al mondo intero. Doppietta decisiva in Coppa Italia proprio ai bianconeri. Sembra passata un'epoca, ma per Mario potrebbe non essere troppo tardi per prendersi la rivincita sul nemico Cristiano.
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