Dopo la soirprendente figuraccia della Spagna e la probabile eliminazione dell'Inghilterra - caduta sotto i colpi di Luis Suarez, profeta in Patria oltre che al di là della Manica - è il momento dell'Italia.
Chiamati a dare il massimo anche stavolta, i ragazzi di Prandelli si preparano ad affrontare la Costa Rica, vera rivelazione del Mondiale brasiliano. Nonostante il ruolo di outsider, la nazionale guidata da Jorge Luis Pinto sembra decisa a voler lasciare il segno, in preda all'euforia dei tifosi:
"Ho una squadra fiduciosa, ottimista, serena, perciò penso sia possibile andare avanti, oltre il girone dico".
Un obiettivo ambizioso, che potrebbe essere centrato già oggi, se i Rossoblù riuscissero nell'impresa di battere gli Azzurri.
I pronostici lasciano il tempo che trovano, dato che le due formazioni non si sono mai incontrate nella fase finale dei Mondiali, sebbene sulla carta l'Italia parta avvantaggiata. Occhi puntati su Andrea Pirlo, pericolo pubblico numero uno per il professor Jorge Luis Pinto:
"Pirlo è l'elemento più pericoloso dell'Italia, io lo studio dal Mondiale 2006, si tratta del calciatore più cerebrale in circolazione: ha lancio, visione di gioco, imprevedibilità. Se riusciremo a limitarlo, avremo fatto una bel passo avanti verso la conquista di un risultato positivo. E quindi ribadisco, è certo che gli dedicheremo un'attenzione speciale".
Idee chiare e grande spirito d'osservazione: sono questi gli elementi chiave messi in evidenza dal c.t., che ha dichiarato di aver già pronta la formazione da opporre all'Italia, salvo sorprese dell'ultim'ora.
"All'ottanta per cento la formazione è decisa, però mi concedo la possibilità di fare due cambiamenti rispetto all'Uruguay. [...] Noi dell'Italia sappiamo tutto, so che Candreva e De Rossi, per esempio, sono gli altri cardini del loro gioco: gente molto in forma. Ma credo che anche Prandelli abbia studiato tutto di noi."
E se dalla sponda costaricana il gioco degli Azzurri pare non avere più segreti, c'è chi dall'altra parte non ha timore di ammettere la propria ignoranza, come ha fatto Mario Balotelli:
"Non conosco il loro portiere e nemmeno gli altri giocatori".
Decisa e distaccata la risposta di Pinto sulle esternazioni del nostro numero nove:
"Se Balotelli
sostiene di non conoscerci, beh mi auguro che si ricordi a lungo di noi dopo averci incontrato".Appuntamento all'Arena Pernambuco di Recife alle 18.00 italiane - le 13.00 locali - per conoscere il responso del campo.
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