Balotelli: "Se me lo chiede lascio il rigore al Faraone"

Prandelli alla ricerca di punti decisivi per Rio 2014. Praga tradizionalmente ostica per il nostro calcio

Balotelli: "Se me lo chiede lascio il rigore al Faraone"

Il Brasile, d'accordo. Domenica si parte per la Confederations cup e tutti, nel club Italia, pensano al mercato e a quel palcoscenico mediatico per conquistare simpatie e stipendi d'oro. Ma nel frattempo conta guadagnare il Brasile più atteso, cioè il mondiale del prossimo anno, estate del 2014 e perciò stasera Prandelli si trascina dietro a Praga una Nazionale che ha qualche interesse dichiarato ad accumulare punti (al momento sono 13) e a lasciare indietro uno dei rivali più pericolosi, la Repubblica Ceca, del girone (arranca al terzo posto con 8 punti). La formula scelta dal selezionatore è quella più affidabile e che poggia su un paio di pilastri di cemento armato del calcio italiano. Sono le sicurezze a disposizione di Prandelli, grazie alle quali è riuscito fin qui a comandare la qualificazione mondiale. Da una parte c'è il semi-blocco della Juventus, difesa al completo o quasi, e centrocampo col pilota automatico Pirlo, dall'altra il semi-blocco del Milan tutto concentrato sulla coppia d'attacco che fa discutere Allegri e Berlusconi, e cioè El Shaarawy e Balotelli. È bene, tra l'altro, che i due comincino a lavorare fianco a fianco perché nella prossima stagione a Milanello si cambia schieramento. Alle loro spalle, come ispiratore, c'è il Montolivo reduce dalla stagione top della sua carriera, utilizzato nel ruolo che gli valse complimenti e lodi contro la Germania, all'europeo. In quella occasione fu proprio Montolivo ad armare il destro esplosivo di Balotelli, arrivato ieri in conferenza-stampa al fianco di Prandelli che è diventato oltre che il suo ct preferito, anche il suo difensore d'ufficio per le questioni extra-calcio.

Non sono mancati, perciò i fuochi d'artificio. Perché Mario ha sistemato tutte le pratiche: da Allegri («sono contento che sia rimasto») a Bolt («i nostri due agenti han parlato e chiarito: lui diceva che gli sarei stato antipatico se avessi fatto gol all'United»), senza trascurare il fenomeno razzismo a Praga ( Spero di no...), prima di mettere nel mirino il famoso e storico record di Gigi Riva (la Nazionale senza di lui mette un po' di malinconia a tutti). «Io e El Shaarawy abbiamo letto la targhetta a Coverciano e gli ho promesso di raggiungerlo» la frase di Mario. Che può partire da molto lontano: appena 8 i sigilli in azzurro. Ne ha di strada da fare. A cominciare da stasera a Praga, ancora sconvolta dal maltempo (temperatura 17 gradi, il ponte Carlo ancora incerottato, il fiume Moldava tenuto sotto controllo continuo, 100 mila euro messi a diposizione dei club di calcio locali danneggiati dall'alluvione) dove il rivale può contare su una tradizione favorevole. Il calcio italiano non ha mai fatto prodezze da quelle parti, nel frattempo la repubblica Ceca è sempre sulle spalle del capitano Rosicky e del suo portierone, Cech, del Chelsea. Il duello tra i due numero uno è il più affascinante, di sicuro anche perché la moglie di Gigi, Alena Seredova ha pubblicamente ammesso di tifare per il suo capitano azzurro piuttosto che per i patrioti. Questa Nazionale a due facce, un po' Juve e un po' Milan, con l'intruso romanista, De Rossi, può regalarci un altro passo decisivo verso il Brasile che conta. Vincere non significa staccare il passaporto ma quasi. E per farlo c'è bisogno della bella intesa tra i due bomber milanisti.

«Se dovesse arrivare un rigore potrei lasciarlo a Stefan, naturalmente me lo deve chiedere» è l'ultima promessa di Balotelli che ha un bel faccione allegro e sorridente. E spera proprio di continuare a divertirsi come gli sta succedendo con il Milan e con l'Italia.

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