Bassino, ritratto di una vincente. Veloce, precisa e sicura di sé

Bis di Super Marta in gigante ma non è una sorpresa. Al top da sempre. E gli allenamenti con Fede e Sofia...

Bassino, ritratto di una vincente. Veloce, precisa e sicura di sé

Marta Bassino, ancora lei. Come previsto, come logico, come normale visto il modo in cui sta sciando in slalom gigante, una spanna sopra le avversarie dal punto di vista tecnico e soprattutto mentale. La storia dello sci insegna: quando stai bene e entri nella serie positiva il difficile diventa facile, i problemi non ti sfiorano e la gara diventa una passerella su cui sfilare, sicuri di non fare mai brutta figura. Quarta vittoria stagionale in cinque gare di gigante, quinta della carriera superando nella classifica delle vincitrici italiane di tutti i tempi una certa Maria Rosa Quario (!), coppa di specialità quasi in tasca e avvicinamento ai Mondiali che migliore non si poteva sperare.

Ieri Marta ha dato un'altra dimostrazione di netta superiorità non sbagliando una curva. Seconda a metà gara alle spalle di Mikaela Shiffrin, nella manche decisiva ha fatto il miglior tempo godendosi poi la discesa della statunitense che perdeva terreno ad ogni passaggio (finirà sesta a oltre un secondo). Lei che di solito sa mantenere la calma in ogni circostanza, ha per la prima volta mostrato segni di emozione pura. É da giugno che Marta Bassino scia su una nuvola tutta sua. Velocissima e perfetta, o quasi, in ogni prova di allenamento, gigante, superG, discesa, slalom o parallelo che sia.

Con compagne di squadra come Federica Brignone e Sofia Goggia mollare non si può mai, ogni manche è una battaglia, nessuna ama prenderle nemmeno se in palio c'è solo quel numero 1 sul foglietto dei tempi di allenamento.

Chi pensa che Marta sia esplosa all'improvviso dal nulla non conosce la storia di questa atleta, mingherlina ma fisicamente fortissima, che ha sempre vinto tutto, dalla categoria baby in poi. Arrivata fra le grandi, non ha mai conosciuto momenti di crisi: non le è mai, per dire, capitato di non qualificarsi per una seconda manche, se non in slalom. Non ha mai avuto modo di dubitare del suo valore se non nell'anno in cui il fratellino Marco ha avuto problemi di salute (ora per fortuna superati) e lei aveva giustamente la testa un po' altrove.

Già nella scorsa stagione Marta aveva fatto risultati favolosi (una vittoria in gigante e altri cinque podi in cinque diverse discipline), messi un po' in ombra da quelli ancora migliori della compagna di squadra Federica Brignone e dalla popolarità di Sofia Goggia. Delle quali non si è mai sentita inferiore, anzi. Ora sta dimostrando che aveva ragione.

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