Basta un colpo di Kean. Juve in risalita continua davanti a Del Piero

La punta decide, mentre allo Stadium per i tifosi l'ex capitano è già il dirigente giusto del futuro

Basta un colpo di Kean. Juve in risalita continua davanti a Del Piero

Torino. Il massimo con il minimo. La Juventus batte 1-0 il Verona senza strafare, quasi con un atteggiamento di sufficienza tipico di chi sa di essere più forte del proprio avversario: primo tempo soporifero, un gol nella ripresa e terza vittoria di fila, 21 punti conquistati sui 24 a disposizione nelle ultime otto partite. Per quel che vale, comunque, senza il «meno 15» Danilo e compagni sarebbero oggi secondi in classifica e a +9 sull'Inter.

Allegri sceglie ancora Barrenechea in mezzo al campo, ma il ragazzo argentino non combina granchè e con lui tutti i suoi compagni. Lenti e compassati, troppo. Il Verona ci mette animo, provando a non spaventarsi nemmeno sulla carta schierando Lasagna e Gaich come coppia d'attacco. Duda solletica Szczesny dopo una manciata di minuti, poi è una mezza girata di Depaoli a sfiorare il palo opposto. I bianconeri traccheggiano e il primo sussulto, in uno stadio dove si sentono quasi soltanto i 518 tifosi ospiti, arriva poco dopo il ventesimo non tanto per una punizione di Cuadrado finita alta, quanto perché in tribuna arriva Alessandro Del Piero: accolto come un re già al suo ingresso nell'impianto a bordo di una 500 personalizzata, l'ex Pinturicchio non si nega all'affetto dei suoi tifosi, i quali non vedono l'ora di riabbracciarlo in una nuova veste dirigenziale. Terminato il momento nostalgia, il gioco dei padroni di casa non migliora comunque: qualche guizzo di Cuadrado, un paio di spunti in velocità di Kean (ma non chiedetegli di controllare un pallone nello stretto, perchè non è affar suo) e una traversa di Danilo su punizione dal limite rappresentano il bilancio bianconero a metà gara. Scarno a dire poco, con un ritmo sempre basso e giocate tecniche pressochè inesistenti. Ci sarebbe in campo anche Milik, per di più: il polacco però, di rientro da un infortunio che lo ha tenuto lontani dai campi per due mesi, appare ancora lontano da una condizione accettabile.

Gioco forza la Juve deve accelerare e Allegri sceglie Miretti al posto di Barrenechea: proprio dal piede del numero 20 parte allora l'azione del vantaggio, con un tocco di prima che trova Locatelli tra le linee, con successivo invito a Kean in mezzo all'area. Per il ragazzo di Vercelli è a quel punto facile battere Montipò festeggiando la sesta rete in campionato, due sole in meno rispetto a Vlahovic. Match a quel punto indirizzato, con anche gli ingressi di Di Maria e Vlahovic per Milik e lo stesso Kean: quando Szczesny chiude la porta a una conclusione del neo entrato Terraciano, cala il sipario non senza qualche fischio nel finale.

Il pensiero va adesso a martedì, andata della semifinale di Coppa Italia contro l'Inter: certamente malati i nerazzurri, non brillantissimi i bianconeri. Qualcosa di meglio rispetto a quanto entrambe le squadre hanno mostrato ieri è però doveroso aspettarselo.

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