Un colpo di ginocchio di Thuram a 90 secondi dalla fine vale all'Inter 3 punti preziosi in coda a una serata di grande sofferenza. Young Boys battuto solo al fotofinish, perché evidentemente in Europa non si può giocare a marce basse nemmeno a queste latitudini, bassa classifica del campionato svizzero. Hai voglia a dire che non pensi alla Juventus, ma poi in campo vanno Augusto e Arnautovic e Taremi e quindi il salto indietro è netto e collettivo. Inzaghi parte con l'Inter-bis e chiude con la squadra titolare, da lì il gol: tacco di Lautaro, centro di Dimarco, gol di Thuram, per quanto fortunato, ma un colpo di ginocchio vale un tiro al volo.
Arnautovic sbaglia un rigore, Monteiro centra un palo pieno: gli svizzeri restano a quota zero e vincono solo la partita dei rimpianti. Con 7 punti in 3 partite, l'Inter resta in linea col budget fissato per la qualificazione diretta agli ottavi di finale. E la prossima volta, c'è l'Arsenal a San Siro.
Partita molto difficile, molto più del previsto. Non solo il prato sintetico, anzi. Perché l'Inter patisce più la velocità e la grinta degli avversari che non l'erba finta dello stadio Wankdorf. Servono una parata di Sommer e un paio di decisivi interventi di Pavard e Bisseck per svegliare dopo mezzora la squadra di Inzaghi dal torpore. Certo il campo non aiuta: più che rimbalzi, quelli del pallone sembrano schizzi nati per ingannare chi non è avvezzo al campo in plastica. Una sola palla gol nel primo tempo nerazzurro, Bisseck bravo ad arrivare in area, ma non bravissimo perché calcia sull'uscita bassa del portiere, l'unico posto dove non avrebbe dovuto.
Young Boys molto fisico, con 4 giocatori d'attacco potenti e due terzini che spingono finché hanno carburante nelle gambe. Inzaghi lascia che a fare la partita siano gli svizzeri, aspettando i loro errori per colpirli. Il primo arriva in apertura di ripresa, quando Dumfries costringe Hadjam ad afferrarlo per il collo per impedirgli la via della porta, rigore netto e senza Var, che però Arnautovic regala al portiere Von Ballmoos. Si fa male Carlos Augusto (colpa del terreno? È lo stesso infortunio di Acerbi allo stadio Olimpico), dentro Dimarco. Poi Lautaro, poi Thuram. Per gli errori decisivi occorre aspettare i minuti di recupero: prima Zielinski sbaglia, poi Thuram colpisce.
Barella play davanti la difesa vale la metà buona che nel suo ruolo. Se davvero Calhanoglu non recupera, per domenica Inzaghi dovrà considerare il saldo fra quello che perde e quello che guadagna.
Zielinski, che però ha pochi chilometri nelle gambe, e Mkhitaryan, che invece come sempre ne ha persino troppi, sembrerebbero copie meno brutte del titolare, ma soprattutto l'Inter rimetterebbe al posto giusto una delle tessere più preziose del mosaico.
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