Matteo Basile
Quando in campo ci sono due delle regine d'Europa non puoi che aspettarti uno spettacolo all'altezza. E Bayern Monaco e Real Madrid non deludono le attese. Lo show non manca anche se per larghi tratti mancano i protagonisti più attesi, Cristiano Ronaldo e Lewandowski su tutti. Il fenomeno portoghese sembra il fratello brutto dello spaccapartita visto nell'andata della gara contro la Juventus. Mentre dall'altra parte è un indiavolato Ribery a fare a pugni con tutti, carta d'identità compresa. Alla fine a fare la differenza sono gli episodi, in particolare gli errori individuali, con il Real Madrid meno brillante dei tedeschi ma cinico e bravo ad approfittare delle situazioni favorevoli.
Zidane rischia e cambia tutto in attacco. Fuori contemporaneamente Bale, Benzema e Asensio, tridente offensivo composto da Lucas Vazquez, Cristiano Ronaldo e Isco. Heynckes invece schiera un Bayern a forte trazione anteriore con Robben, James Rodriguez, Muller e Ribery a giostrare dietro la punta centrale Lewandowski. Ma dopo 5' subito una tegola per Heynckes che deve rinunciare a Robben per infortunio. Al posto del fortissimo ma fragile olandese entra Thiago Alcantara, mica l'ultimo arrivato, comunque.
Passano pochi minuti e il Real prende possesso del campo e sembra quasi dominare il Bayern. Ma proprio nel momento migliore dei blancos ecco la fiammata tedesca. Ripartenza velocissima, James lancia il giovane Kimmich che con un tiro in diagonale, forse più un cross, batte un Navas ancora una volta non all'altezza della maglia che indossa, dopo le papere con la Juventus. Ti aspetti il grande nome, ed ecco spuntare il ragazzo, classe '95, lanciato, costruito e plasmato da Guardiola.
Neanche il tempo di festeggiare che il Bayern è costretto al secondo cambio forzato. Problema muscolare per Boateng che alla mezz'ora alza bandiera bianca e lascia il posto a Sule.
20' grande occasione per Hummels su azione d'angolo e poi con Muller, dopo un'azione sulla fascia targata Ribery-Rafinha.
E quando il 2 a 0 sembra nell'aria, ancora un ribaltone, questa volta targato Real: palla messa in mezzo un po' a casaccio che arriva sul sinistro di Marcelo, botta potente e precisa che finisce nell'angolo per l'1 a 1.
La ripresa inizia con un ritmo più brillante e con il Bayern che sembra padrone del campo. Ma quando ci sono due grandi squadre, mai dire mai. Il Bayern pressa? Sciocchezza di Rafinha, contropiede chirurgico del Real con Lucas Vasquez che mette Asensio in porta e il 2 a 1 spagnolo è cosa fatta.
Il Bayern non ci sta e si butta in avanti quasi a testa bassa con un Ribery in versione ragazzino che fa ammattire la difesa spagnola al punto che Carvajal è costretto ad uscire per un problema muscolare, a furia di ripartenze ad alta velocità. Ci prova Ribery, due volte, ma Navas si riscatta con ottime risposte. Ci prova Lewandowski che non sfrutta l'occasione.
Ma alla fine anche l'assedio non serve a nulla. Il Real si porta a casa una vittoria preziosissima che però non chiude il discorso finale. Per raggiungere Kiev il Madrid dovrà fare qualcosa di più in casa perché il Bayern non è squadra che si dà per vinta.
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