Beffa Vinicius, a Rodri un Pallone d'oro pieno di veleni

Clamorosa protesta del Real Madrid che non ha partecipato alla premiazione

Beffa Vinicius, a Rodri un Pallone d'oro pieno di veleni
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Il Pallone d'oro è pieno di veleno. Il premio va a Rodrigo Hernandez, detto Rodri, spagnolo, campione d'Europa con la nazionale, vincitore della Premier League con il Manchester City con il quale ha pure conquistato la coppa d'Inghilterra. Rodri è il secondo spagnolo a ottenere il Pallone d'oro, prima di lui soltanto Luis Suarez nell'ultima stagione con il Barcellona che lo portò all'Inter di Angelo Moratti. Battuto Vinicius Jr, candidato sicuro, per gli allibratori, alla vittoria del trofeo dorato dell'Uefa. (settimo Lautaro Martinez). Trionfo della Spagna completato dal bis di Aitana Bonmatí, centrocampista del Barcellona.

Niente Vinicius, niente Real Madrid. L'aereo privato del club era pronto sulla pista dell'aeroporto della capitale, il decollo era previsto per le 15. Ricevuta notizia dall'Uefa che il premio sarebbe finito nelle mani di uno spagnolo per di più alle dipendenze del catalano Pep Guardiola, Florentino Perez ha ordinato di cancellare il volo, il Real Madrid non è partito per Parigi, la folta delegazione è rimasta a casa, con Vinicius avrebbero fatto parte del viaggio,cinquanta persone, tra calciatori, allenatore e famigliari.Infatti Uefa aveva comunicato che il Real Madrid aveva undici nomination, il premio come miglior allenatore sarebbe andato a Carlo Ancelotti (al suo posto riconoscimento a De La Fuente, tecnico della nazionale campione d'Europa), il trofeo Kopa al giovane turco Arda Guler, il trofeo Yashin al portiere ucraino Lunin e, in corsa con Vinicius, anche Carvajal, Bellingham, Tony Kroos, Valverde, Rudiger, Mbappé.

Protesta clamorosa, tipica del madridismo perseguitato, di un club che si ritiene al centro del mondo ma che sta vivendo un momento critico legato alla squadra, travolta nel clasico dal Barcellona, distaccata di sei punti in classifica, con la crisi di Mbappé deludente nelle sue prestazioni e coinvolto nella sciagurata storia di una presunta violenza sessuale nei confronti di una ragazza, in un festino tenutosi in Svezia. A questo si aggiungano fastidi di immagine per la protesta degli abitanti del quartiere Chamartin che non sopportano più il fragore provocato dai concerti musicali allestiti al Bernabeu, un business che serve al Madrid per riequilibrare le enormi spese del nuovo impianto.

L'assenza del Real al gala di Parigi ha accentuato il contenzioso tra Perez e Ceferin, l'affaire

della Superlega è sempre sul tavolo, la rinuncia al viaggio è una sfida aperta però capricciosa e irrispettosa. Anche i rapporti con la Fifa, per il mondiale per club, non sono del tutto chiariti. Parigi non vale una messa.

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