Da un'Italia all'altra. Non ci poteva essere niente di meglio del festival del vecchio è bello per riportarci al campionato nostro. Cristiano Ronaldo contro Lukaku, poi certo non solo loro: Mertens potrebbe offendersi. Di fronte due squadre ricche di qualità: si parli di gioco o di calciatori. Ma l'eterna sfida Juve-Inter rispunta fra Diavoli rossi e diavoli portoghesi. Ovviamente qui il Milan (Diavolo per eccellenza) entra di striscio con Dalot. Ma è bastato affidarsi alle parole di Lukaku per rispolverare il leit motiv di una stagione onorata a suon di reti. «Ronaldo ha vinto la classifica dei cannonieri. Ma noi, Inter, abbiamo vinto il campionato». E in questa sintesi lineare, come il modo di giocare, si delinea la differenza fra i due santoni del gol che Belgio-Portogallo proporrà nel caldo Cartuja di Siviglia. Lukaku e il Belgio ci raccontano del gioco di squadra: un uomo nella squadra. Cristiano Ronaldo è il cannoniere, goleador, primatista di tutto: ovvero un uomo e la squadra. La miglior interpretazione delle due facce del pallone: individualismo e gioco corale. Ronaldo per la storia resterà la solita ciliegiona sulla torta. Lukaku ha preso quota negli anni, scavallando dietro a grandi centravanti che gli hanno lasciato qualche invidia. «I critici dicevano che Lewandovski e Benzema erano di livello mondiale. Io solo un buon centravanti. Ora penso di essere arrivato fra i migliori». Niente di meglio per dimostrarlo oggi. In gioco i quarti, ma poteva essere una partita da finale. Ed, ancora una volta, il pallone dimostra che non conta chi ha l'età. Stavolta la sfida rappresenta il festival del vecchio è bello: il Belgio, numero uno del ranking Fifa, è la squadra a più alta età media: 29,2 anni con il 35enne Vermaelen nella parte del vecchione. Il Portogallo è quarto (27,9 come la Francia), ma nel roccioso Pepe (38 anni) possiede il secondo giocatore più anziano del torneo e in CR7 (36 anni) l'emblema di una vecchiaia felice, mai doma, da fuoriclasse. Merito, forse, di quella dieta recentemente svelata a base di broccoli, pollo e riso, e di determinazione e voglia che si sposa con la plautiana idea che i vecchi sono due volte fanciulli. E se Lukaku dice di sentirsi addosso lo stesso spirito di Michael Jordan, CR7 segue il suo SuperIo per rendersi inarrivabile. Chissà se gli sarà passato per la testa che questa potrebbe essere l'ultima partita, in un grande torneo, giocata con la sua nazionale? Fra l'altro lascerebbero il torneo i campioni d'Europa in carica. Il Portogallo è in vantaggio (6-5) nel numero di successi sul Belgio ed è imbattuto nelle ultime 5 sfide di una grande competizione. Però il Belgio ha una qualità che farà invidia anche a CR7: non ha segnato solo due volte nelle ultime 58 partite.
Dice Courtois, il portiere belga, che Ronaldo è grande ma non si è evoluto dai tempi in cui lo sfidava dalla porta dell'Atletico Madrid. «Io invece sono migliorato». Una sfida nella sfida: in caso di rigori, vedremo chi ha ragione.
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