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"Bella idea quella di Vialli. La Samp diventerebbe un esempio per il calcio"

L'economista Carlo Cottarelli, che lavora all'azionariato popolare per l'Inter, promuove il progetto dell'ex bomber della Sampdoria Gianluca Vialli

"Bella idea quella di Vialli. La Samp diventerebbe un esempio per il calcio"

In principio è stato Carlo Cottarelli. L'economista dal cuore nerazzurro ha creato Interspac, il piano di azionariato popolare con l'obiettivo di entrare con una quota nel club nerazzurro. Ora è Gianluca Vialli che ha lanciato la sua Spac ma l'ex bomber si è mosso diversamente, quotando lo scorso ottobre la sua Iconic sport acquisition corp alla Borsa di New York, forte anche del finanziamento di tre tycoon, Dinan, Knaster e Eisler. L'obiettivo di Vialli è l'acquisto della sua Sampdoria con un metodo in buona parte simile a quello ideato da Cottarelli.

Professore, ha fatto proseliti...

«Mi fa piacere se fanno una cosa del genere, è un'ottima idea...».

L'idea può essere vincente?

«Il modello è simile, differisce soltanto in termini di numero di persone che si vogliono raggiungere. Un conto è raggiungere 1000 persone un altro raggiungerne 100.000 e puntare così a un vero azionariato popolare».

Vialli si è quotato in Borsa, l'ha già superata...

«Bisogna vedere come viene effettuata l'operazione. La nostra idea di azionariato popolare coinvolge un numero molto ampio di tifosi, bisogna invece vedere le modalità con cui verrebbe realizzata questa operazione da parte di Vialli».

Da papà del modello Spac... Qualche consiglio da dare a Vialli?

«Non credo che Vialli abbia bisogno di consigli, anche perché conosce il mondo del calcio molto meglio di me...».

E quello economico-finanziario?

«Mi sa che Vialli è molto bravo anche in quello».

Se un club italiano venisse acquistato in questa modalità cosa potrebbe succedere nel calcio?

«Sarebbe certamente un importante esempio per tutti. Ho sempre detto che è una cosa molto difficile da realizzare ma vale la pena provarci».

Gianluca Vialli

Il modello è quello tedesco?

«Il Bayern Monaco senz'altro. Se funziona lì, può funzionare anche da noi. Ci proviamo...».

A proposito, a che punto siamo con il progetto Inter?

«Stiamo ancora lavorando, come previsto per questo mese, con il nostro business advisor Deloitte, e poi vedremo, ci deve essere la volontà anche della proprietà. È un'operazione molto complicata ovviamente trattandosi di una società molto grande. Quindi rimane bassa la probabilità che ci riusciamo però ancora esiste».

Vialli punta all'intera società, voi a una quota minoritaria.

«Beh non necessariamente il nostro progetto dipende da quanto si riesce a raccogliere quindi non è necessariamente legato a un'entrata in minoranza».

Sarebbe uno strumento per mettere insieme il cuore freddo dei numeri

e quello caldo della tifoseria...

«A me piace il calcio che si basa sul cuore e sull'entusiasmo. Ci deve essere una collaborazione tra i piccoli, i medi e i grandi protagonisti perché l'impresa possa funzionare».

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