Benedetto il Var anche se a dosi ridotte. E non a chiamata

Appena 12 "macro-errori" di cui tre nel ritorno. No alla riforma sperimentata dalla Fifa: sarebbe solo per federazioni più "povere"

Benedetto il Var anche se a dosi ridotte. E non a chiamata
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Benedetto il Var, anche se a dosi molto ridotte per salvaguardare il potere dell'arbitro di campo. Per Gianluca Rocchi, numero uno della Can di serie A e B, la stagione si chiude con numeri incoraggianti. Il primo: appena 12 i macro-errori riconosciuti dalla squadra dei fischietti di serie A. E tra questi 9 nel girone di andata, appena 3 (Inter-Genoa, Lazio-Juve e Lecce-Empoli) nel girone di ritorno: calcoli molto generosi, naturalmente. Il secondo è ancora più utile alla narrazione di Rocchi: con l'applicazione - moderata - del Var sono stati ridotti gli errori del 92,55%. Traduzione: il calcio italiano non ha alcuna tentazione d'abolire il Var, come discutono in Inghilterra, per il semplice fatto che ne hanno ridotto l'uso anche per guadagnare in calcio giocato, troppi tempi morti durante la revisione delle immagini. Ma la novità più interessante è un'altra e riguarda il cosiddetto Var a chiamata (in questi giorni lo sta sperimentando la Fifa su impulso di Collina). Dalle nostre parti è già stato impallinato. La spiegazione è tutta nell'applicazione illustrata, ieri a Coverciano, da Trefoloni il quale ha spiegato che l'eventuale riforma non prevede l'utilizzo di Var e Avar, quindi diventerebbe a uso e consumo di quelle federazioni di ridotta capacità economica e di quei campionati (in Italia la Lega Pro) che non godono di grandi fatturati. Per farla breve: non è ancora nata ma hanno già strangolato in culla la novità!

Sarà pure benedetto il Var ma tra i motivi del miglioramento avvenuto tra girone d'andata e ritorno, c'è un dato tecnico interessante: la squadra davanti al video è stata rinforzata designando Avar con grande esperienza invece di semplici ex assistenti. Segno che le critiche sull'assortimento precedente hanno fatto effetto. Da oggi le spine nel fianco di arbitri e designatori non sono finite. C'è da ridurre il numero dell'organico (47 complessivi) e c'è da garantire un sostegno economico a chi viene dismesso e rimane senza lavoro.

Sarà una delle richieste della categoria rivolte a Gravina che dovrà anche decidere sulla riforma elettorale. Rocchi è destinato a una conferma di altri due anni, Orsato dovrebbe debuttare in Lega Pro anche se l'interessato è disponibile a un ruolo dirigenziale.

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