A Bergamo ora scoprono di avere in casa "Sir Gasp Ferguson"

Il tecnico dell'Atalanta capace anche come manager. E la Dea sempre più magica se lo tiene stretto

A Bergamo ora scoprono di avere in casa "Sir Gasp Ferguson"
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Ormai non ci sono più dubbi: a Bergamo c'è il Sir Alex Ferguson italiano. Gian Piero Gasperini in questi anni ha dimostrato di essere, oltre che un grande allenatore, pure un lungimirante manager nella gestione e valorizzazione del parco giocatori affidatogli dalla società. Il tecnico di Grugliasco, infatti, ha valorizzato decine di calciatori, permettendo alla famiglia Percassi di realizzare oltre 300 milioni di plusvalenze. Un capolavoro tecnico ed economico che, anno dopo anno, ha aiutato la Dea ad alzare l'asticella sul mercato, passando dall'acquistare calciatori da 4-5 milioni a elementi da 25-30 nelle ultime sessioni (Scamacca, Retegui, Samardzic e Bellanova). Tanto che a Bergamo vogliono blindare Gasp fino al 2027 con ritocco dello stipendio dagli attuali 3 a 5 milioni a stagione più bonus. Un aumento meritatissimo per il lavoro incredibile di questi anni. Se Gasperini restasse al timone dell'Atalanta altre 2 stagioni entrerebbe, di fatto, nella storia. Mai nessun allenatore italiano ha guidato la stessa squadra per 11 anni consecutivi. Il record di longevità sulla medesima panchina appartiene a Trapattoni, che guidò la Juventus per un decennio dal 1976 al 1986. Al secondo posto in questa speciale classifica c'è proprio Gasperini (alla nona stagione atalantina) con Bagnoli (al Verona dal 1981 al 1990). Siamo, però, ancora distanti da Sir Alex. Ferguson, infatti, ha legato indissolubilmente il suo nome a quello del Manchester United, che ha allenato ininterrottamente per quasi 27 anni dal 1986 al 2013. Se il binomio Ferguson-Red Devils resta tuttora fortissimo nell'immaginario calcistico internazionale, altrettanto si può dire di quello sbocciato in salsa bergamasca. Nel mondo ormai Atalanta fa rima con Gasperini, l'uomo che l'ha resa grande portandola a duellare alla pari contro le big europee.

Martedì contro i Campioni d'Europa in carica del Real Madrid la Dea

ha perso sì 3-2 ma col rimpianto di alcune ghiotte occasioni sprecate. E il bello deve ancora venire. C'è uno Scudetto da provare a vincere e una Champions League da continuare a giocare, vestendo i panni di mina vagante.

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