Big problem Ferrari, affidabilità e due super piloti

Doppietta sfumata per i guai sulla Rossa di Vettel. Seb recuperato. E ora con Leclerc è alta tensione

Big problem Ferrari, affidabilità e due super piloti

La Ferrari voleva stravincere, invece ha straperso. Colpa dell'affidabilità, non dei giochi di squadra. Colpa della parte ibrida della power unit che, rompendosi sul più bello, ha appiedato Vettel. Un problema che in un colpo solo ha fatto fuori due auto, come un birillo che cadendo fa crollare anche quello di fianco. Lewis Hamilton è stato fortunato, ma la fortuna se l'è guadagnata tutta, prima con un giro da qualifica straordinario che gli ha permesso di partire al secondo posto, poi con un avvio di gara altrettanto buono che gli ha consentito di restare vicino alle Ferrari, mentre il suo compagno aveva già accumulato più di 10 di distacco. Lewis era al posto giusto nel momento giusto, ha potuto cambiare gomme in regime di Virtual Safety Car (chiamato per consentire di recuperare l'auto di Seb) e ribaltare tutto. Si è ritrovato in testa e non ha sprecato l'occasione d'oro portando a 107 punti il vantaggio su Leclerc.

A Sochi non ha vinto la monoposto più veloce in pista. Ma ha vinto quella che ha saputo unire affidabilità e velocità. La Ferrari non è stata perfetta e ha perso la gara, l'affidabilità era già costata la vittoria a Leclerc in Bahrain, e gli è costata un altro successo anche in Russia. Charles si è poi giocato anche la seconda posizione chiedendo al team di montare le stesse gomme morbide della Mercedes in regime di Safety Car e rientrando in pista dietro a Bottas. Voleva gomme morbide fresche per tentare l'attacco. Ci ha provato, non è riuscito neppure a riprendersi la posizione su Bottas. Ma valeva la pena rischiare. Tra un 2° e un 3° posto cambia poco.

Persa la gara, adesso Mattia Binotto deve lavorare perché la sconfitta non incrini il rapporto, sempre più delicato tra i due piloti. Dopo aver gestito benissimo la partenza con Vettel che, presa la scia di Leclerc, ha passato Hamilton ed è pure andato in testa, la squadra ha deciso di restituire la posizione a Charles giocando con il pit stop (ritardando quello di Seb). Una strategia perfetta. Con qualcosa da spiegare ai piloti però. Vettel che durante il weekend non era mai stato così veloce, quando il team gli ha subito chiesto di cedere la posizione ha risposto: «Si avvicini». E intanto inanellava un giro veloce dietro l'altro, ben sapendo che Leclerc non poteva stargli incollato perché viaggiava nell'aria sporca. Seb sosteneva di non esser andato in testa grazie alla scia Vero che sia partito benissimo e che aveva superato Hamilton anche prima di prendere la scia, ma senza la scia non sarebbe mai andato in testa. E la scia Leclerc l'ha facilmente concessa a un compagno, non a un avversario Non sarà comunque un lavoro semplice gestire questi due, soprattutto con un Seb pienamente recuperato come quello visto fino al pit stop. Ma è un gran bel problema dover mettere d'accordo due piloti che lottano per vincere. Il problema che in Ferrari sognavano di avere fino dall'inizio dell'anno.

È un non problema invece accusare Seb di aver fermato l'auto apposta in quel punto costringendo la chiamata della Virtual. Non poteva fare altrimenti. Ha ubbidito agli ordini del team per non rischiare scosse elettriche e non compromettere anche il motore termico. Non esageriamo per favore.

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