Gol d'autore per una partita che lascia il campionato con il dubbio: sarà l'Inter la regina del reame? La Juve ha opposto le sue ragioni. Ma che dire? Senza i gol di Vlahovic e Lautaro sarebbe stato grigiore d'autore. Due tuoni calcistici hanno esaltato il primo tempo, azioni di gran bel calcio alla faccia di ogni distinguo che accompagna Juve e Inter. Conclusioni richieste quasi a voce di popolo. E i due attaccanti di nome hanno tenuto fede alla proposta del cartellone.
Il tutto a distanza di 6 minuti. E comunque gol di coppia e in ebbrezza di contropiede. Vlahovic servito da un preciso assist di Chiesa, pronto allo frustata (agevolato dal lento De Vrij). Lautaro innescato dalla verticale di fascia destra proposta da Dumfries e Barella, rifinita da una prova di forza di Thuram, prima di ricevere e infilare palla come avesse una stecca da biliardo (con Gatti a guardare). Aggiungete che lo juventino è tornato al gol dopo sei partite di astinenza (ultimo in settembre con la Lazio). Invece l'altro si è ritagliato un posto nel guinness nerazzurro, se è vero che, negli ultimi 60 anni, solo Icardi aveva realizzato 13 gol in 13 partite. Bella rivincita sull'altro ariete argentino che, a suo tempo, non lo gradiva al fianco.
I gol hanno scosso una partita che aveva trovato spartito nei soliti intendimenti: Juve pronta al contropiede. Inter con la voglia di arrembare: il primo tiraccio di Chiesa dopo 15 minuti ad impensierirla. Serviva una sassata ha detto Allegri in panca avendo, invece, visto una ciabattata. Poco dopo la risposta di Lautaro, di testa, per la presa di Sommer. Attimi di speranza prima dei gol veri. E ciascuno a sfruttare gli spazi secondo abitudini.
Juve con il Nicolussi Caviglia centrale del centrocampo per 60 minuti, aostano classe 2000 di nome Hans, sorpresa proposta dalla mente fantasiosa del tecnico. Atto di fiducia per un ragazzo made in Juve, che fino a ieri aveva giocato 56 minuti in bianconero, sofferto per la rottura ad un legamento crociato e si era provato l'anno scorso a Salerno. Da rivedere in sfide meno difficili.
Comunque match di grande attenzione per tutti. Inter a maggior possesso palla. Sorta di equilibrio instabile nell'alternarsi del gioco. La Juve ha chiesto a Chiesa un briciolo di effervescenza in più. Inutile rivolgersi a Kostic.
Ma anche l'Inter non ha trovato fantasia al potere. Notizia del giorno: riecco Arnautovic per pochi minuti. L'ingresso di Cuadrado ha, invece, svegliato gli istinti fischiatori del tifo bianconero. In mancanza di meglio ci si diverte pure così.
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