Una Bottas più per Lewis che per i sogni della Rossa

Lezione del compagno a Hamilton, ma che dubbi... Vettel-Kimi: podio triste, però la Ferrari è da titolo

Una Bottas più per Lewis che per i sogni della Rossa

Bene Ferrari, meglio Mercedes, la prima arriva seconda e terza allungando in testa alla classifica piloti, la seconda chiude prima e passa di un punto in quella costruttori. Davvero molto bene anche se poteva andar meglio. Però ci si può accontentare. Tanto più che ormai la pista è sgombra dai condizionali ed è assodato che i maranelliani hanno davvero fatto un gran lavoro e scodellato un signor pezzo di macchina. Smentendo le preoccupazioni invernali della critica, noi compresi, e riempiendo di dolci sogni di vittoria e rivincita i sonni dei tifosi di rossovestiti. Amen.

Passi per il secondo posto di Vettel e il terzo di Raikkonen, ma la prima vittoria di Bottas figlia di partenza über alles con cui ha sverniciato Seb, e solo apparentemente frutto di talento e abilità. Apparentemente perché Bottas, in Russia, all'improvviso è sembrato Hamilton ed Hamilton all'improvviso è parso Stroll. Uno capiva tutto e l'altro non ha più capito una cippa. Fino a venerdì, l'inglese era stato per tutti un fuoriclasse di proporzioni inaudite, misure grandi quanto il suo ego, mentre da ieri pomeriggio è sembrato diventare solo una ex Sua Maestà motoristica. Peggio. Il tre volte campione del mondo ha corso così male da candidarsi a vera pippa del Gp di Sochi. Perché solo un pilota fermo, al volante di una Mercedes, può prendersi mezzo secondo in qualifica dal neo compagno e 36 secondi in gara sempre dal neo compagno; solo una schiappa non riesce per tre giorni a mettere a punto la miglior monoposto sul globo terracqueo e chiude il gp quarto. Ammettiamolo: ci eravamo tutti sbagliati, è Valtteri Bottas il vero talento della F1, è lui, questo biondo Fred Flinstone delle corse finalmente sul gradino più alto del podio, l'unico capace di garantire un futuro luminoso a questo sport, altro che Lewis e tutto il suo glamour.

Oppure no? Oppure qualcosa non torna? Oppure resta qualche sospettuccio che la Mercedes abbia voluto sistemare la pratica scudiero, lanciando a Valtteri un bel bisteccone succulento così che si sfamasse e dalla prossima gara si mettesse (come, fra l'altro, fatto egregiamente nella precedente) al servizio della causa? Purtroppo il limite della F1 moderna è questo: elettronica, consumi orari, settaggi e di tutto e di più possono - diciamo - influenzare talento e stato di forma dei nostri eroi.

Chiarito, quindi, che Hamilton resta un fuoriclasse, che Bottas è certamente un ottimo pilota, ma che non è possibile che un tre volte campione del mondo diventi in un week end l'ombra di se stesso - anche se con un futuro da deejay visto quanto ha parlato alla radio -, passiamo all'altro eroe della

giornata: Seb Vettel. Perché è, sì, partito così così, ma poi ha cercato fino all'ultimo il colpaccio. Invece del colpaccio gli è riuscito il ditaccio alzato al povero Massa da doppiare. Suvvia, tra ferraristi non si fa...

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