
Don't stop me now: non fermatela ora, perché sta davvero divertendosi, come dice la canzone. Federica Brignone è musica sulla neve: la sua sinfonia di primavera ha molti movimenti. Ieri, l'ultimo: un andante con brio su nevi svedesi, amatissime, ma scivolosissime che lei ha domato con tutta la pazzia di una folle corsa verso il traguardo. Al comando fin dalla prima manche, a capofitto, anche quando avrebbe potuto rischiare meno, per esempio dopo un dosso che l'ha rimbalzata in aria. Ma a lei piace così: non solo vincere, ma stravincere. Nona vittoria stagionale, 36ª in carriera. «Lascio le emozioni fuori dalla mia testa: perdere il controllo non mi piace. Con consapevolezza e l'istinto giusto riesco a portare in gara ciò che provo in allenamento: forse è questo il mio segreto in stagione», spiega Brignone, quasi a giustificarsi di una manifesta superiorità.
E allora, chi fermerà la musica? Ieri nessuno ci è riuscito: Fede ha seminato le avversarie: 123 ad Alice Robinson che resta al comando del ranking di gigante per soli 20 punti. Terza, ad 143, la bravissima Lara Colturi, terzo podio di stagione. Fuori Mikaela Shiffrin che si inclina su un dosso; nona Lara Gut Behrami, al traguardo senza il bastoncino destro: nella overall la svizzera accusa un ritardo di 332 punti che danno a Brignone la carica giusta per ripresentarsi a casa, sulle piste di La Thuile «dove dovrò gestire l'emozione di vedere tanti amici anche in pista». Alla fine della stagione mancano due tappe ed otto gare, ma per Lara e Fede saranno di meno: nessuna delle due intende contendersi il coppone sul filo di uno slalom. In fondo le forze in campo sono chiare: Gut vanta una stagione non facile, una vittoria e 7 podi; Fede ha centrato 3 podi e 9 vittorie e in gigante o vince o esce.
Intanto c'è un'uscita che brucia di più: è quella di Sofia Goggia, seconda a metà gara e scivolata prima dell'ultimo dosso, quando era in lizza per qualcosa di grande. Al centro di un giallo, invece, la squalifica di Marta Bassino protagonista di una sorta di caso Sinner ma sui materiali. I suoi sci sono risultati troppo al fluoro. Il suo ski man ha spiegato di non usarlo del tutto: forse la colpa va cercata in una contaminazione secondaria, per via di condivisione di ambienti ristretti con tensione alle stelle. La piemontese era comunque attardata, 14ª: alle finali non gareggerà in gigante ma i superG e discesa.
Oggi slalom (Tv 9.30 e 12.30), mentre gli uomini chiudono a Kvitfjell con un superG (Tv alle 10.30) dopo la seconda discesa con Paris sesto, che stavolta si inchina ad un terzetto di svizzeri: Von Allmen su Odermatt e Rogentin.
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