Bronzo, Capitan Greg ci ha preso gusto anche se va... a Fondo

Dopo l'oro nei 1.500, podio nella staffetta 6 km con Taddeucci, Gabbrielleschi e Acerenza

Bronzo, Capitan Greg ci ha preso gusto anche se va... a Fondo

Dalla corsia 1 della Duna Arena al Lupa Lake, Gregorio Paltrinieri resta sempre sul podio. Dopo un 1500 in vasca trionfale, cosa c'è di meglio che farsi una nuotata in acque aperte per prendersi una medaglia di squadra? Deve aver pensato così ieri mattina super Greg, che pur essendo reduce dal terzo oro mondiale sulla distanza con record europeo ha deciso comunque di scendere in acqua e onorare l'impegno. Di più: si è portato a casa un'altra gemma, un bronzo nella staffetta mista 4×1500 km insieme a Ginevra Taddeucci, Giulia Gabbrielleschi e Domenico Acerenza finiti alle spalle della Germania di Wellbrock, d'oro in 1h04'502 e dell'Ungheria.

L'eroe azzurro dei due mondi non conosce la parola riposo: anzi, la voglia di gareggiare cancella ogni fatica. Anche se «è stata dura spiega Paltrinieri -. Poi mi sono trovato in una situazione complicata perché ero schiacciato da Wellbrock e Rasovszky e non avevo spazio per divincolarmi. Dispiace aver perso l'argento al fotofinish. Comunque è arrivata una medaglia e siamo tutti soddisfatti. Domani (oggi per chi legge) ho i 5000 (ore 9 RaiSport), poi mercoledì la 10 km olimpica. Il programma è assurdo; hanno messo i 1500 attaccati alle prove di fondo. Così pongono gli atleti nelle condizioni di dover scegliere o nuotare male. Devono cambiare per tutelare gli atleti e garantire lo spettacolo».

E a proposito di show, come ha dormito Gregorio Paltrinieri dopo l'impresa d'oro nei 1500? «Ho dormito poco confessa l'atleta delle Fiamme Oro -, ma quello lo avevo messo in conto. Non riuscivo a farlo, tanta era l'adrenalina! I 1500 mi hanno riportato a un livello che facevo fatica a raggiungere. Adesso riparto da questo, in vista degli Europei di Roma. L'idea era quella di scaricare per gli Europei. Infatti andremo in altura. C'è una stagione da finire bene e ci sono ancora queste due gare di fondo. La stagione è lunghissima. E proverò a fare il meglio».

Capitan Greg, dunque, non si vuole fermare. Come tutta l'Italnuoto: «Ho visto gli altri vincere i primi giorni e come ho già detto la squadra è fortissima. Tutti impariamo da tutti. Ieri sera Tete (Martinenghi) mi ha scritto un bellissimo messaggio, e io gli ho risposto: «Tu puoi stimare me come atleta ma io imparo da te». Perché alla fine anche guardando gli altri, come si approcciano alle gare, si impara. Loro sono più giovani di me e con una testa e uno stile diversi. Aver visto loro vincere ha stimolato anche me. Tantissimo. Se la squadra è forte trascina tutti. L'ambiente diventa positivo e giocoso. Secondo me è la situazione migliore per gareggiare.

Capitan Greg? Mi piace! Quando lo sono diventato, essendo arrivato qualche giorno dopo, coi ragazzi non abbiamo fatto una vera riunione. Ma poi con tutti ho avuto modo di parlare. Ci confrontiamo. Mi fanno domande, mi chiedono quando hanno dei dubbi. Perché sanno che sono qui da tanto. La mia porta è sempre aperta».

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