"Ci sono delle operazioni giudiziarie, e voi lo sapete tre o quattro mesi prima. Uno parla con i pm e voi sapete il contenuto dieci minuti dopo: è una vergogna. Fuori da Coverciano c’erano le telecamere dalle 6 del mattino". Gianluigi Buffon si sfoga, parla dello scandalo che ha investito il mondo del calcio e attacca pm e giornalisti.
"Non è normale che dopo cinque minuti si sappia già cosa viene detto in un interrogatorio, è questa la vera vergogna. La vera vergogna è che se vado a fare un interrogatorio dal pm in Italia dopo 10 minuti tutti sanno quello che ho detto. Fuori da Coverciano c’erano le telecamere dalle 6 del mattino. Queste cose lasciano interdetti. Però non bisogna spettacolarizzare la cosa...", ha aggiunto Buffon.
Che poi, tornando a parlare della sua frase "Meglio due feriti che un morto" riguardante la possibilità che nelle ultime giornate di campionato vi possa essere in campo un tacito accordo tra due squadre per raggiungere un obiettivo, ha commentato: "Non posso dire quello che realmente cuore e mente pensino. Ho avuto l’ennesima conferma che alla fine le persone con la coscienza a posto e senza scheletri nell’armadio non posso esprimere il proprio pensiero. Credo che la prima cosa da preservare sia la democrazia, la libertà: per questo poi accetto le critiche e mi prendo le responsabilità, però dispiace sentire poi da voi (i giornalisti, ndr) delle paternali. Se per quelle frasi sarò ascoltato in Procura? Non lo so, il brutto è che le cose si apprendono sempre dai media e giorni prima".
Il capitano degli azzurri, in conferenza stampa a Coverciano, ha comunque espresso "piena fiducia nei pm che possono fare piena giustizia. Perché non c’è nulla di peggio che giocare o speculare sulla vita delle persone".
Il portiere della Nazionale ha poi commentato le dichiarazioni di ieri del premier Monti, che aveva proposto di chiudere il calcio per tre anni, in questo modo: "Non mi permetto di proferire verbo sulla questione. Parliamo sempre del presidente del Consiglio, la nostra massima autorità, sicuramente una persona capace e di buon senso. La risposta migliore, che è poi quella vera, l’ha data il presidente della Federcalcio (Abete, ndr)".Tuttavia, alla domanda "Cosa succederebbe se fermassimo il calcio per due o tre anni?, Buffon ha risposto: "Che l’85% dei calciatori, quelli onesti, rimarrebbero senza lavoro. Io, magari, un altro lo trovo. Ma tanti colleghi no".
Sulle indagini a carico del suo allenatore juventino, Buffon ha spiegato: "Non temo di perdere Conte, è un’eventualità che non ho nemmeno preso in considerazione. Da quello che ho letto e sentito dire da lui e dal nostro presidente (Andrea Agnelli, ndr), le accuse che gli sono state rivolte non sono così forti".
Quanto allo scandalo scommesse, Buffon ha detto che "stavolta può essere anche peggio del 2006: in questo caso lo scandalo scommesse coinvolge un movimento intero, quello calcistico, allora invece era coinvolta, per il 90-95 per cento, una società (la Juventus, ndr) e quindi è normale che la cassa di risonanza sia maggiore".
Infine una battuta sugli Europei ormai alle porte: "Ci arrivo bene, con tanta
voglia di vincere, con i compagni vogliamo ritagliarci un ruolo di protagonisti. Ma se vinciamo il titolo non si dica che le polemiche fanno bene alla competizione. E' una cosa così stucchevole che fa rabbrividire".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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