''L'anno al Psg è quello che ricordo con più piacere...''. Lo ha detto a sorpresa Gigi Buffon, all'evento ''Invasioni di campo'' tenutosi a Marina di Pisa.
43 anni compiuti e ancora tanta voglia di rimettersi in gioco. Buffon riparte da Parma, dove tutto cominciò nel lontano 1995 col famoso debutto nella partita contro il Milan. Una scelta romantica, motivata in occasione dell'evento "Invasioni di campo" organizzato da Aldo Dolcetti (collaboratore di Allegri alla Juve), dove ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera:"Il motivo è una sommatoria: dai miei genitori ho imparato tante lezioni, fra tutte la più importante l'ho appresa da mia madre. Mi ha sempre detto 'comportati bene, fai qualche rinuncia e la vita ti ripagherà con gli interessi'. Ho cercato di mettere sempre in pratica questo insegnamento e all'inizio è stato faticoso rinunciare a qualcosa in una professione dove l'ego deborda. Poi invece ho capito che facendo così la vita mi ha ridato molto di più di quello che meritavo. Proseguo la mia vita così perché ci credo tanto".
Poi arriva la dichiarazione a sorpresa, l'anno al Paris Saint-Germain è l'esperienza della carriera, ricordato con maggiore piacere. Parole inaspettate, vista la lunga limitanza alla Juventus e il senso di appartenza maturato nel corso degli anni in bianconero: "È stata la classica botta di culo. Ho avuto l'opportunità di giocare in una squadra imbarazzante a livello qualitativo, parlando coi ragazzi quando sono tornato alla Juve ho sempre detto che una sensazione di forza tale l'ho provata solo in un anno in bianconero. Ero convintissimo che saremmo andati fino in fondo, vincendo partite in modo davvero facile. Poi si diventa presuntuosi e la vita ti castiga. L'anno della mia carriera che ricordo con più piacere è proprio quello al Psg. Il rispetto che ho avuto in Francia non l'ho mai percepito, a Parigi uscivo molto di più, l'ho vissuta con la leggerezza di chi vuole condividere e interagire".
Crescere e imparare dalle finali perse, una dote riservata solo ai grandissimi campioni, proprio come Buffon. "Cerco sempre di apprendere dai migliori, di rimpianto posso avere la prima finale persa, contro il Milan. La perdemmo ai rigori, ne parai due ma ne sbagliammo tre uguale, quella è stata la gara che qualche rimpianto in più ce l’ha dato. Nelle altre due eravamo nettamente sfavoriti, col Barcellona abbiamo perso meritatamente anche se siamo rientrati in partita, ma loro erano più forti. A Cardiff non abbiamo capito la forza del Real Madrid, che era devastante: siamo andati lì con troppa sicumera, troppa convinzione. Il dispiacere è stato che ci siamo sfaldati. Perderla 4-1 è stato avvilente, mi ha fatto male".
Chiosa finale sulla carriera.
Buffon è stato o no il miglior portiere di sempre? Lui risponde così: "Non lo dico per esaltarmi, magari regalo qualche spunto che può far ragionare. Una persona mi ha chiesto: ‘Ma secondo te sei stato il più forte di tutti?’ e io ho risposto che non mi interessava, forse sono stato il più adatto, sicuramente non sono stato il più debole".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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