Con Gigio Donnarumma è sempre una questione di... soldi: milioni di euro ai tempi della fuga da Milano direzione Parigi; migliaia di «verdoni» martedì scorso nella sfida Champions di San Siro tra Milan e PSG. Ora i «dollarumma» lanciati dalla curva rossonera sulla testa dell'ex beniamino «ingrato» si sono trasformati in cimeli da collezione. Su vinted.it e subito.it le banconote con l'effigie di Gigio - impreziosita da epiteti come «mercenario», «uomo senza onore» e altri ancor più pesanti - stanno andando a ruba. Per la singola banconota l'offerta varia da 5 a 20 euro, ma chi vuole la «mazzetta» risparmia alla grande: «10 dollarumma, 30 euro», «20 dollarumma, 50 euro», «50 dollarumma, 100 euro». Non è un bel vedere e non sono stati neppure un bel sentire i cori beceri che hanno scandito il riscaldamento prepartita di Gigio. Ma come cantavano Lil Baby & Gunna, Business is Business, e così ecco abbattersi sul «traditore» la legge del contrappasso finanziario. Gigio fuggì nel 2021 sotto una pioggia di euro (veri), ora è tornato sotto una tempesta di dollari (falsi). Il tutto in diretta tv davanti a milioni di spettatori. Brutta immagine.
Sulle banconote del dileggio parole tutt'altro che in filigrana a contorno della foto del n.
1 della Nazionale, divenuto tale per suoi meriti, certo, ma pure per il fiuto di Mihailovich che in un lontano 25 ottobre 2015 (Milan-Sassuolo) schierò tra i pali un sedicenne (per la precisione 16 anni e 8 mesi) preferendolo al titolare Lopez (portiere di valore internazionale, ex Real) e all'esperto dodicesimo, Abbiati. Per Gigio fu l'inizio di una carriera sfolgorante.Qualche spicciolo di riconoscenza in più, da parte sua, non avrebbe fatto male.
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