La semina di settembre e ottobre è stata quasi perfetta, novembre deve essere il mese del raccolto anche se rischia di essere una trappola e di riportarci di colpo al punto di partenza. Oggi il Belgio, domenica la Francia: all'Italia che ha svoltato dopo il disastroso Europeo ed è sempre più giovane (età media della rosa attuale è di 24,4 anni con soli 7 over 25) serve un punto per proseguire l'avventura in Nations League come già accaduto nel 2020 e nel 2022, almeno tre per vincere il girone e garantirsi una sfida nei quarti più «agevole».
Ieri il primo passo a Bruxelles: la visita della delegazione azzurra guidata dal Ct Spalletti alla targa che ricorda la notte tragica di 39 anni fa dell'Heysel, sulle cui ceneri è sorto lo stadio Re Baldovino, palcoscenico della gara già decisiva di stasera contro i Diavoli Rossi, nella quale il Ct vuole rivedere l'Italia che all'andata a Roma dominò la partita fino all'espulsione di Pellegrini. Senza Ricci in regia e Calafiori in difesa, due elementi che sembrano imprescindibili in questo gruppo, Spalletti ha guardato alla classifica del campionato per costruire l'undici titolare. Tranne la Fiorentina (che ha comunque fra i convocati la punta di riserva Kean e il baby rivelazione Comuzzo) e gli «stranieri» Donnarumma - diffidato ma regolarmente fra i pali - e Tonali, la squadra è specchio delle prime sei.
E ora che è tornato in azzurro Nicolò Barella, assente dalla gara choc con la Svizzera del 30 giugno scorso e già due gol al Belgio in carriera («la Nazionale mi mancava»), il Ct ha trovato il modo - come fece il collega dell'Inter Inzaghi nella gara di campionato contro l'Empoli - di farlo convivere con Frattesi, il «suo» bomber. L'esperimento di un centrocampista adattato a trequartista è già andato in scena con il giallorosso Pellegrini e oggi il sardo giocherà alle spalle di Retegui come «sottopunta» (ruolo che aveva già svolto a Cagliari), il romano - tre reti in 4 partite della Nations - agirà invece da mezzala insieme a Tonali. «Per il mio modo di giocare vedo più trequartista Barella di Frattesi», ha sottolineato Spalletti. Di Lorenzo e Buongiorno per il Napoli, Cambiaso per la Juventus, il debuttante Rovella in regia per la Lazio e il già citato atalantino Retegui per l'Atalanta completano lo scacchiere. Insomma, è rappresentato tutto o quasi il meglio della A dopo 12 turni.
Chiudere la pratica qualificazione stasera in Belgio (ma occorre anche blindare la difesa, 13 i gol subiti nelle ultime 8 gare, il clean sheet ci manca dal 9 giugno con la Bosnia, ultima gara prima dell'Europeo) significherebbe il posto tra le teste di serie per il sorteggio dei gironi di qualificazione mondiale e la possibilità di fare altri esperimenti. «Non vediamo l'ora di andare a disputare queste due partite che ci possono dare molto nel futuro - così Spalletti -.
Fare bene ci darebbe la conferma che abbiamo portato a casa ciò che abbiamo evidenziato nelle partite precedenti: continuità di comportamento, di autostima sulle qualità che abbiamo, sulla convinzione nelle nostre potenzialità e nella nostra forza».
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