Tra calci e sconfitte Del Piero a Sydney una storia già finita?

Campionato modesto e molto fisico, squadra senza risultati Alex in Australia è un flop. Ed è pronto a tornare in Europa

Tra calci e sconfitte Del Piero a Sydney una storia già finita?

SydneyNon tutte le ciambelle riescono con il buco, si dice. E la “ciambella” Del Piero-Australia, al momento è tra queste. Sono passati tre mesi e 10 giornate di campionato da quella domenica 16 settembre, giorno dell'arrivo dell'ex capitano della Juventus in aeroporto a Sydney, tra fanfare, caroselli e aspettative, ma la prova del campo non ha finora dato gli effetti sperati. E quando le cose vanno male, si sa, viene spontaneo parlare di divorzio, a maggior ragione infatti se la situazione contrattuale non e' ben definita. Del Piero infatti ha un accordo biennale con gli sky blues, da 2 milioni di dollari annui, ma non ha ancora esercitato l'opzione per far scattare il secondo anno. E in Europa si parla già di un suo ritorno a gennaio.

Divorzio anticipato? Ci stanno pensando entrambi, sia Del Piero che il Sydney. Per vari motivi. Calcistici da una parte ed economici dall'altra. Per quanto riguarda il campo Del Piero non ha trovato sicuramente la squadra da vertice che si aspettava e un livello tecnico modesto, che non lo ha certo stimolato. Il tecnico scelto in estate dalla società, Ian Crook, si era definito lui stesso «incapace di gestire le pressioni determinate dall'arrivo di Del Piero», e dopo sei incontri, di cui quattro persi, ha dato le dimissioni, rimpiazzato da Frank Farina. Alex, dal canto suo, in campo ha avuto un rendimento in calando. Bene le prime gare, in cui ha fatto incetta di titoli di migliore in campo e applausi, poi i problemi. Non solo fisici.

Il calcio australiano è molto fisico, e Alex, che ha pur sempre 38 anni, se n'è accorto. In campo parla tanto e non ha mancato di alzare la voce, anche con gli arbitri, in queste prime uscite, specie dopo interventi duri ai suoi danni. L'apice due settimane fa nel pareggio contro Melbourne, quando dopo un'ora di calconi presi è uscito dal campo acciaccato e arrabbiato, senza tornarci domenica scorsa, quando la squadra è tornata al successo in Nuova Zelanda. Domenica c'è il derby di Sydney e Del Piero vuole esserci, ma al tempo stesso si è mostrato vago sul futuro: «Sono frustrato per i risultati, e devo abituarmi alla differenza di clima. Con la società parlo ogni settimana, abbiamo un rapporto diretto, ma per ora guardiamo come vanno le cose settimana per settimana. Con Farina in panchina abbiamo ritrovato tranquillità».

Già, la società. Altro aspetto da non sottovalutare è quello economico. Del Piero ha un ingaggio pesante, ma la società si augurava di trovare incassi importanti. Inizialmente il pubblico ha risposto, con cinque partite conscutive con affluenza sopra i 20mila spettatori, ma poi la mancanza di risultati ha fatto svanire anche l'entusiasmo, e nelle ultime uscite la media spettatori è scesa a 12 mila. Troppo poco. Sabato c'è il derby all'Allianz Stadium e la vittoria di Wellington potrebbe avere aiutato. Se Del Piero ci sarà potrebbe essere la gara della svolta per lui, per la squadra e per il pubblico.

In caso contrario, non è da escludere che la società decida di tornare a un profilo basso e risparmiare l'ingaggio di Del Piero non trattenendolo: lui ha sempre tanti estimatori, dal Malaga al Celtic, al Galatasaray in prima fila: gennaio e il mercato di riparazione si stanno avvicinando...

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