Calciatrice anti-Trump: "Non si vincono i tornei senza gay"

Megan Rapinoe, stella della nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti e paladina dei diritti Lgbt, dopo la doppietta segnata alla Francia lancia un'altra stoccata a Donald Trump: "Non si vincono i tornei senza giocatori gay"

Calciatrice anti-Trump: "Non si vincono i tornei senza gay"

Segnare e vincere non le basta. Stiamo parlando di Megan Rapinoe, stella della nazionale di calcio femminile degli Usa che si è appena qualificata alle semifinali dei Mondiali grazie al 2-1 rifilato alle padrone di casa della Francia. Un risultato frutto dell'ottima prestazione di Rapinoe, che ha segnato una doppietta e raggiunto quota cinque gol nella classifica dei capocannonieri del torneo. Tuttavia, la giocatrice in forza al Seattle Reign Fc ha un avversario in più rispetto alle sue compagne di squadra: Donald Trump. Da tempo Rapinoe - prima calciatrice americana in ordine di tempo a fare coming out - conduce una personale battaglia contro le politiche del presidente Usa in materia di immmigrazione, integrazione e diritti delle minoranze.

È lei la vera protagonista dei Mondiali. Lo è diventata fin dalla prima partita della sua Nazionale, quando si è rifiutata di cantare l'inno nazionale americano. Una decisione choc che è rimbalzata subito in patria dove l'opinione pubblica si è spaccata tra favorevoli e contrari. Al fronte di questi ultimi si è iscritto The Donald, che non ha apprezzato la promessa di Rapinoe - 560 mila followers su Twitter, svariati contratti di sponsorizzazione con aziende come Nike e Samsung - di non andare alla "fottuta" Casa Bianca "se dovessimo vincere e fossimo invitate, cosa di cui dubito". Immediata - e piccata - la risposta via Twitter di Trump: "Megan non dovrebbe mancare di rispetto al nostro Paese, alla Casa Bianca, o alla nostra bandiera, soprattutto dopo tutto quello che abbiamo fatto per lei e la squadra. Sia orgogliosa della bandiera che indossa". Un invito che è caduto nel vuoto.

Infatti, il Guardian riporta che la 32enne Rapinoe non solo non ha cantato l'inno prima del match contro la Francia, a a fine partita si è lasciata andare a nuove, provocatorie affermazioni: "Andiamo, gay! Non si vincono i tornei senza avere omosessuali in squadra.

Sono motivata dalle persone come me che lottano per le stesse cose. Traggo più forza da loro che dal provare a dimostrare agli altri che si sbagliano. Essere gay è bello e lo è ancora di più nel mese dell'orgoglio omosessuale". Chissà cosa ne pensa The Donald...

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