"Il calcio? Non lo lascio. L'Hellas Verona come una donna con cui non hai voglia di passare il tempo insieme. Il mio futuro? Magari all'Entella". Antonio Cassano, dopo il balletto delle ultime settimane culminato con la rescissione del contratto con il Verona e il ritorno nella sua casa di Quinto al Mare (Genova) dalla sua famiglia. in un'intervista alla Stampa racconta tutta la verità sull'improvvisa separazione dal Verona, a cui aveva fatto seguito la decisione - oggi prontamente smentita - di dire addio per sempre al calcio giocato.
"La vita è fatta di scelte. Anche professionali. Si può farne una che si ritiene giusta e poi ripensarci, è successo miliardi di volte nel mondo. Ma se capita a un calciatore fa più clamore", spiega Fantantonio a proposito della sua rescissione unilaterale dal Verona. "Se poi è Cassano, allora è matto. Nella mia vita di c…e ne ho fatte tante, ma non sono scemo", dice.
Poi la metafora del k-way. "sono abituato a convivere con la pressione mediatica. Sono diventato un k-way, la pioggia mi scivola via. Con l’Hellas Verona non è scattata la scintilla, l’ho capito subito... è come stare con una donna e accorgersi di non avere voglia di passarci del tempo insieme. Una questione di feeling, di aria", spiega con franchezza Fantantonio.
Che sul suo futuro dà qualche indizio interessante. "Di sicuro voglio continuare, ho più di qualche idea, ma non ho offerte. La cosa fondamentale è che mi diverta. Come ho sempre fatto in 18 anni di carriera. Entella? La sfida sarebbe grande, tentare il 'miracolo’ Serie A", racconta il folletto barese, già vicino in passato alla società di Chiavari.
"Sono stato a un passo a febbraio, avevo accettato, ma la notte ho riflettuto, non me la sentivo ancora di scendere in Serie B. Sono rimasto fermo fino alla firma con l’Hellas Verona.
Il rapporto umano tra me e Gozzi - (presidente dell'Entella nda) - non è cambiato, è ottimo", prosegue Cassano, che però stabilisce una data limite.Voglio trovare una squadra "entro settembre, altrimenti resto a casa". Anche perché "La nostalgia di casa non c’entra".
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