Missione compiuta. La Dea riesce laddove la Juventus aveva fallito un paio di settimane fa, ovvero battere lo Stoccarda e lanciarsi a ridosso delle prime otto posizioni, quelle che valgono l'accesso diretto alla seconda fase della nuova Super Champions. L'Atalanta si conferma praticamente insuperabile in difesa, visto che non ha ancora subito gol nella competizione. Se al Gewiss i nerazzurri sono stati spreconi non andando oltre lo 0-0 sia con l'Arsenal sia col Celtic, in trasferta è tutta un'altra musica. Dopo aver battuto lo Shakhtar i bergamaschi sbancano pure la Mercedes-Benz Arena grazie all'acuto del solito Lookman e al primo sigillo nerazzurro di Zaniolo. Gasperini opta dall'inizio per la coppia Retegui-Lookman con Pasalic alle loro spalle e lascia fuori dall'undici titolare De Ketelaere; mentre i padroni di casa puntano sulla voglia di rivalsa dell'ex El Bilal Tourè, che nella scorsa stagione ha trovato poco spazio a Bergamo e due settimane fa ha matato la Juve. Parte subito forte la Dea che al settimo sfiora il vantaggio con una conclusione dalla distanza di Pasalic. Col passare dei minuti l'Atalanta prende il sopravvento, tuttavia il possesso palla dei nerazzurri risulta sterile e non riesce a produrre grandi pericoli verso la porta di Nubel. Allo scadere della prima frazione di gioco arriva lo squillo dello Stoccarda con Undav che calcia sull'esterno della rete da buona posizione. Primo tempo che si chiude così a reti bianche. All'intervallo Gasp decide di osare: fuori lo spento Pasalic, dentro un attaccante come De Ketelaere. Una mossa che la dice lunga sulla volontà dei bergamaschi di vincere la gara. Detto, fatto: proprio il neo entrato CDK si invola sulla destra e innesca Lookman, che sotto porta non può sbagliare. Dea che dunque passa, meritatamente, in vantaggio al minuto 51. Subito lo svantaggio i padroni di casa si scuotono e alzano il ritmo per provare ad acciuffare il pareggio.
Fuhrich sale in cattedra a sinistra e innesca più volte Demirovic che una volta spreca malamente; mentre nell'altra circostanza è provvidenziale l'intervento di Djimsiti. Nel finale c'è gloria anche per Zaniolo, che sigla il raddoppio e griffa l'ennesima notte magica atalantina in Europa.
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