Champions, il Real di Mourinho stasera sfida il Bayern Monaco

Il tecnico portoghese tra due fuochi: "Con il carattere si fa la differenza". E scalda Kakà. L'allenatore dei tedeschi Heynckes: "Se non arriviamo in finale è un fallimento"

Champions, il Real di Mourinho stasera sfida il Bayern Monaco

«Parlo perché sono obbligato dall’Uefa». Nel giro di cinque giorni, anche qualcosa meno, Josè Mourinho si gioca tutto. Oggi il Bayern Monaco, sabato il Barcellona rientrato in corsa nella Liga con quattro punti da recuperare e ventiquattro ore di riposo in meno, in quanto solo domani affronta il Chelsea nell’altra semifinale Champions. Ma poiché è certo che Dio abbia una grande opinione di lui, Josè ha già programmato tutto con largo anticipo e non saranno due stupide partite a minare la sua immagine. C’è un ritorno al Bernabeu e nell’ipotesi peggiore almeno un punto in più nella Liga dopo il Clasico. Ma soprattutto non saranno due risultati a decidere il suo futuro a Madrid: «Quello che ho vinto non potrà mai togliermelo nessuno. Mi considero un grande allenatore, ho carattere. É il carattere che fa la differenza, non il talento. C’è gente che ha talento dalla nascita ma non arriva mai al top». Sabato sera dopo il terzo gol di Benzema allo Sporting Gijon, si è lasciato andare a un gesto poco convenzionale e la gente si è subito chiesta a chi fosse rivolto, troppi potenziali destinatari, Josè ha nemici e amici in numero elevato.

Jupp Heynckes, con gli occhi che roteavano in continuazione, l’ha già inserito nella galleria del calcio: «Prima c’è il Barcellona, poi il Real Madrid, e poi ci siamo noi, siamo le tre squadre più forti d’Europa. Josè Mourinho è incredibile - ha detto in conferenza pre gara-. Ha fatto bene ovunque è uno dei migliori allenatori d’Europa. Sarà una semifinale molto complicata per noi. Conosco bene il Madrid, l’ho allenato e portato in finale Champions contro la Juventus nel 1998, vincendola. Se è davanti al Barça ci sarà un motivo. Ha giocatori in grado di polverizzare ogni record e spingersi dove nessuno era stato capace solo di immaginarlo. Ma noi non ci dobbiamo preoccupare e non dobbiamo snaturare il nostro gioco. Non dobbiamo dimostrare niente, abbiamo già fatto vedere buone cose in questa Champions». Anche Jupp Heynckes punta tutto, con trequarti di Bundesliga in mano al Dortmund e una finale Champions proprio all’Alianz Arena: «Se non arriveremo in finale, la nostra sarà una stagione fallimentare». Franz Beckenbauer è ottimista: «Possiamo batterli, hanno grandi campioni ma alla fine sono solo una squadra». Tomas Muller ha anticipato la determinazione che avrà il Bayern: «Dobbiamo arrivare in finale. Per farlo dobbiamo scavare a fondo nel nostro intimo e trovare le energie necessarie». Heynckes ha un solo vero dubbio e si chiama Schweinsteiger. Il nazionale tedesco è reduce da un lungo stop e probabilmente non è ancora completamente ristabilito e potrebbe partire dalla panchina.

Josè Mourinho invece li ha tutti a disposizione con la tentazione di gettare subito in campo Ricardo Kakà: «Lui quando arrivano queste gare, fa sempre delle buone partite». Per quel poco che si conosce Josè, Kakà partirà dalla panchina. Gara giocata sui nervi, Heynckes molto tirato in conferenza, Josè pungente: «Il Bayern è un grande club, cresciuto molto sotto la guida di Van Gaal».

È davanti a un nemico letale o quasi, col Bayern il Madrid a Monaco ha dei precedenti da brividi, adesso è arrivato il grande giorno: «E noi siamo dove volevamo essere - dice Xabi Alonso -. Sta arrivando il finale di stagione e il Real Madrid si gioca Champions e Liga, così come dovrebbe sempre essere».

Arbitra l’inglese Howard Webb di cui Josè Mourinho ha un’opinione molto Real: «Webb? Nessun problema per me, lui è un buon arbitro. E poi prima di una partita noi del Real abbiamo sempre un’ottima opinione dell’arbitro».

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