A questo punto siamo proprio giunti ai saluti, purtroppo, perché è pur vero che il Giro rende ogni giorno della settimana una domenica, ma è anche vero che per quanto mi riguarda, mi piacerebbe proprio che questa corsa fosse come il suo trofeo: senza fine.
Siamo ai saluti, quindi ai ringraziamenti. Grazie di cuore a tutti i protagonisti: da Carapaz al giapponesino Sho Hatsuyama ultimo in classifica -, passando per Nibali, Landa e Roglic, senza dimenticare il miglior scalatore, Giulio Ciccone, o la maglia ciclamino Ackermann e quella bianca di miglior giovane Miguel Angel Lopez.
Un grazie e un arrivederci a tutti, anche agli amici e lettori de Il Giornale, ai quali spero di aver fatto compagnia condividendo la stessa passionaccia per questo
sport magnifico. Grazie a chi questo Giro ce l'ha mostrato la Rai - con immagini bellissime, che hanno portato in evidenza un Paese che è davvero il più bello del mondo e merita di essere amato, senza confini. Senza fine.
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