Tutti aspettano Sagan, il giovane slovacco che ha sin qui dominato la primavera, ma alla fine spunta coraggiosamente un altro talento dell'Est, in questo caso ceco: Roman Kreuziger.
Eterna promessa, spesso attesa inutilmente, Kreuziger stavolta corre con grande autorevolezza: attendista fino ai chilometri finali, piazza un attacco deciso e risolutivo e se ne va solo al traguardo, resistendo benissimo sull'ultimo strappo del Cauberg al grande ritorno del campione del mondo Gilbert, che proprio in questo tratto aveva conquistato la sua maglia iridata nello scorso settembre.
L'epilogo, alle spalle di Kreuziger vede il gruppo dei migliori giocarsi fino agli ultimi centimetri il secondo posto: bravo Valverde a prevalere, seppure di poco, su Gerras e sullo stesso Gilbert. Il miglior italiano è Enrico Gasparotto, vincitore un anno fa, ottavo davanti a Giampaolo Caruso.
Il grande ciclo del Nord non si chiude però qui.
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