La Cina non trasmetterà le gare di Premier League: ecco perché

La Cina ha deciso di non trasmettere le gare di Premier League di questo week-end per non mostare i momenti di solidarietà dello stadio e dei capitani delle squadre al popolo ucraino: ecco perché

La Cina non trasmetterà le gare di Premier League: ecco perché

Cancellate, dal palinsesto non ce n'è più alcuna traccia. Sono le gare di Premier League di questo fine settimana che gli abbonati cinesi appassionati del calcio inglese non potranno guardare. La piattaforma iQiyi Sports che possiede i diritti per trasmettere le gare, ha deciso di oscurare, forse è meglio dire censurare, i match perché al loro ingresso sul terreno di gioco i capitani indosseranno fasce gialle e blu del colore della bandiera ucraina in segno di solidarierà con il popolo che sta subendo gli attacchi della Russia di Putin.

Il perché della scelta

Sotto lo striscione "Football Stands Together", il "Calcio sta Insieme", si svolgerà anche un "momento di riflessione e solidarietà" prima del calcio d'inizio, il classico minuto di silenzio che si svolge quando viene ricordata la scomparsa di qualcuno. Come abbiamo visto sul Giornale.it, la posizione della Cina è molto delicata: potrebbe essere la nazione chiave per decidere, in positivo o in negativo, le sorti del conflitto in corso. Per questa ragione, è come se volesse mostrare una sorta di "neutralità" aspettando di fare una mossa anche se, con questa scelta, si schiera inevitabilmente contro il gesto di solidarietà di pochi minuti in favore del popolo ucraino. Il calcio non è di certo il termometro della politica internazionale ma questa scelta potrebbe essere sintomatica di un appoggio nemmeno così nascosto a Putin.

Cosa è successo alla Paralimpiadi

Come avvenuto per le Olimpiadi invernali di poche settimane fa, la Cina ospita anche le Paralimpiadi che hanno preso il via il 4 marzo. Grandi assenti gli atleti di Russia e Bielorussia, "decisione presa per evitare il caos, dal momento che nel villaggio olimpico la tensione stava crescendo e diverse nazioni si sarebbero ritirate prima dell'inizio a causa della presenza di 83 atleti tra russi e bielorussi", ha sottolineato Andrew Parsons, presidente dell'Ipc (Comitato Paralimpico Internazionale).

Durante la cerimonia di inauguriazione, però, ecco l'ennesima censura cinese. della Cctv, la tv di Stato, che non ha trasmesso gran partee del discorso di Parsons perché incentrato sulla pace e su quanto stava accadendo in quel momento. "Sono inorridito da ciò che sta accadendo nel mondo in questo momento", si legge su Repubblica. "Il 21esimo secolo è un momento di dialogo e diplomazia, non di guerra e odio. La tregua olimpica è un diktat e una risoluzione delle Nazioni Unite adottata per consenso da tutti i membri dell'assemblea generale e deve essere rispettata, non violata". Peccato, però, che i cinesi appassionati di sport non hanno mai sentito né questo passaggio del discorso e nemmeno tanti altri. È stata censurata anche la scena in cui è inquadrato Parsons mentre festeggiava e accoglieva la delegazione ucraina: le immagini hanno trasmesso una panoramica dello stadio.

I precedenti cinesi

Ma non è certo la prima volta che le emittenti cinesi bloccano la Premier League. Come si legge sul The Guardian, nel 2019 una partita che coinvolgeva l'Arsenal è stata tolta dal palinsesto dopo che l'allora capitano del club, Mesut Özil, aveva criticato il trattamento riservato dalla Cina ai musulmani uiguri.

Nel 2020, l'emittente Bloomberg aveva riferito che l'emittente terrestre statale, Cctv, aveva retrocesso le partite della massima serie inglese a canali meno popolari dopo la decisione del governo del Regno Unito di bandire la società cinese Huawei dalla sua rete 5G. Secondo quanto si apprende, Cctv non avrebbe più rinnovato l'accordo terrestre con la Premier League per la stagione in corso.

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