«Cinesi» d'Italia, quella sfida partita nel 2005

«Cinesi» d'Italia, quella sfida partita nel 2005
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Mondo automotive europeo nel caos. Oltre alla presa d'atto che gli ambiziosi piani Ue sulla sola auto elettrica, da produrre e vendere dal 2035, sono sul punto di naufragare, a spaventare è soprattutto la velocità con cui i big cinesi avanzano.

Guardando all'Italia, comunque, l'auto cinese non è una novità di questi ultimi tempi. Da noi, infatti, esiste dal 2005 grazie alla lungimiranza dell'imprenditore bresciano, Federico Daffi, fondatore di Eurasia Motor Company, con sede a Palazzolo sull'Oglio, che proprio quell'anno ha lanciato una sfida sicuramente coraggiosa: importare dalla Cina veicoli del marchio Great Wall e adeguarli ai rigidi standard europei. Un percorso che è proseguito e che porterà l'azienda, nel 2025, a celebrare i primi 20 anni, con un fatturato che da 15 milioni è via via cresciuto, fino a toccare quota 28 milioni. L'obiettivo è di arrivare a 50 milioni come ciliegina per l'anniversario.

Cresce l'azienda, ma crescono anche i dipendenti grazie alle assunzioni in corso. Ora Eurasia importa pick-up di Foton (Baic) e dal Sichuan, in un impianto della galassia Chery, fa arrivare nel Belpaese veicoli della gamma Wave, Suv che poi vengono distribuiti con il marchio italiano Emc.

Daffi ha preceduto di un anno l'altro visionario in chiave cinese, quel Massimo Di Risio che con la sua Dr Automobiles importa auto dalla Cina - grazie ad accordi con Chery, Jac e Baic - e li europeizza nel polo di Macchia d'Isernia, mettendoli poi sul mercato con 4 marchi. Lo stesso Di Risio, inoltre, punta ora a produrre direttamente in Molise, allargando così la forza lavoro.

C'è poi Cirelli, gruppo guidato dal veronese Paolo Daniele Cirelli, dal 2016 altro incubatore di vetture provenienti dalla Cina (Dongfeng e Baic): vengono preparate a Verona e Bergamo dai 70 collaboratori, per poi essere destinate alla rete vendita con motori a benzina Mitsubishi e anche Gpl.

Cinesi" d'Italia, dunque, per un certo periodo sottotraccia, ma ora con progetti interessanti a beneficio anche dell'occupazione.

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