In cinque sotto esame ma solo Allegri stecca. E a Roma sorridono tutti

Max avrà da lavorare, Inzaghi ha stupito, Sarri è concreto, Mou da show e Spalletti ottimizza

In cinque sotto esame ma solo Allegri stecca. E a Roma sorridono tutti

Sei vittorie per sette sorelle. No, non è il remake di un film anni '50 ma l'esito della prima giornata di campionato. Se per Pioli e Gasperini il successo è arrivato da confermati alla guida di Milan e Atalanta, i tecnici delle altre 5 erano all'esordio (o al ritorno) sulle rispettive panchine. E solo uno ha steccato la prima. La serie A è appena cominciata ma ci sono già i primi voti. Parziali, parzialissimi. Ma c'è già chi è costretto a inseguire.

Allegri - Tornato come il messia e il salvatore della patria, dopo i veleni made in Sarri e i balbettii della gestione Pirlo, Allegri sembrava essere partito alla grande. Due gol all'Udinese e via, ma poi è arrivata la rimonta inaspettata griffata dalle papere di Szczesny. Inutile negare che non sia stato l'esordio che il popolo juventino si attendeva, senza dimenticare il grido di Ronaldo rimasto in gola nel finale. Tanto da fare per Max ma anche una base solidissima su cui lavorare. Non a caso è quotato come favorito per lo scudetto ma per adesso finisce in castigo. Voto 5,5.

S. Inzaghi - Chi lo scudetto dovrà difenderlo, anche se conquistato da un altro, è Simone Inzaghi. Su di lui c'erano dubbi e perplessità perché le pressioni della piazza interista sono altissime, l'eredità di Conte è pesante e il clima di parziale smobilitazione finito con gli addii di Lukaku e Hakimi faceva pensar male. Invece zitto zitto Simone Inzaghi ha lavorato sul gruppo, puntato sul mix tra nuovi e vecchi ed è partito come meglio non avrebbe potuto. Dominando e mostrando un gioco divertente in cui la mano del tecnico si è già vista. Anche se il Genoa visto a San Siro non è stato avversario all'altezza. Voto 7,5.

Mourinho - O lo odi o lo ami. Sin dall'inizio, il tifo giallorosso non ha avuto dubbi. Josè Mourinho ha conquistato tutti con le parole, in cui è maestro, ma anche col gioco offensivo che non è sempre stato esattamente il suo marchio di fabbrica. Una punta e tanti rifinitori per un gioco spettacolare, anche contro una Fiorentina di livello. Certo, gli episodi (Var e cartellini) hanno fatto la differenza ma l'esordio è stato davvero Special. Voto 7,5.

Sarri - Restando a Roma, c'era tanta curiosità per la Lazio di Sarri. Pur essendo ancora un cantiere aperto con il mercato appena sbloccato, si è intravisto il Sarri-ball, con un tocco di concretezza in più. Che non guasta. L'ultima settimana di compravendite darà un volto definitivo alla rosa e chiarirà le reali ambizioni. Ma il 3 a 1 di Empoli, in rimonta, è senza dubbio un buon inizio. Voto 7.

Spalletti - Pochi movimenti, rosa confermata, il caso Insigne da chiarire. Ma Spalletti non è certo un novellino e sa come tirare fuori il meglio dai suoi. In 10 per quasi tutta la gara, anche se con una neopromossa come il Venezia, poteva finire male e invece il Napoli si è dimostrato quadrato e solido.

Partenza azzeccata. Voto 7-.

La serie A è appena partita. La prima era solo il test d'ingresso, il primo numero da mettere in pagella. Da qui allo scrutinio finale la strada è lunghissima. E i numeri fanno in fretta a cambiare.

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