"Vista la politica di tolleranza zero nei confronti del doping, il Cio prenderà tutte le misure e le sanzioni necessarie per quanto riguarda l’eventuale ritiro e riassegnazione delle medaglie, nonchè l’esclusione dai futuri Giochi". Così il Cio dopo il Report Wada. "I risultati dei test antidoping di Sochi sono credibili ma saranno ritestati". Insomma adesso tra la Russia e il Comitato olimpico è guerra aperta. Intanto il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha chiesto alla federazione internazionale di atletica (Iaaf) di avviare procedimenti disciplinari contro tutti gli atleti, allenatori e dirigenti che hanno partecipato alle Olimpiadi e che sono accusati di doping nel report della commissione indipendente della Wada. Il documento, pubblicato ieri, lancia gravi accuse di doping di Stato alla Russia. "In base alla sua politica di tolleranza zero contro il doping -si legge in una nota-, a seguito della conclusione di questa procedura il Cio prenderà tutte le misure e le sanzioni necessarie per quanto riguarda la revoca e la riassegnazione di medaglie, così come l’eventuale esclusione di allenatori e dirigenti dai futuri Giochi Olimpici". L’Esecutivo del Cio ha inoltre ratificato la sospensione provvisoria di Lamine Diack, ex presidente della Iaaf coinvolto nel caso, dalla sua carica di membro onorario del Comitato olimpico internazionale.
A Mosca intanto si è dimesso Grigori Rodchenkov, il direttore del laboratorio anti doping di Mosca che oggi ha sospeso la sua attività dopo che la Wada - l’agenzia mondiale anti doping - ha deciso di revocargli l’accredito in seguito al rapporto di una commissione nominata dalla stessa Wada. Lo rende noto alla Tass il ministro dello sport russo Vitaly Mutko.
Il Cio inoltre, riguardo alle olimpiadi invernali di Sochi ha fatto sapere di non aver motivo di mettere in discussione la credibilità dei risultati dei test antidoping alle Olimpiadi invernali di Sochi". Il Comitato olimpico internazionale si esprime così sulle accuse contenute nel report della Wada e secondo cui i servizi segreti russi potrebbero avere manipolato i risultati di alcuni controlli effettuati durante i Giochi del 2014. Il Cio basa la sua osservazione sul rapporto del gruppo di osservatori indipendenti della Wada che all’epoca "non ha fatto alcuna menzione di tali irregolarità".
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