Il maestro Rangnick, quattro anni fa a un passo dal Milan prima che i rossoneri confermassero Stefano Pioli, l'ha combinata ancora: sontuosa prestazione della sua Austria che batte 3-2 l'Olanda e non solo passa il turno all'Europeo, ma lo fa da prima nel girone D. Oranje invece terzi e nella tonnara dei ripescaggi. Una lezione di calcio comunque da parte dell'allenatore tedesco al suo collega Koeman, pizzicato in più di un'occasione in panchina con lo sguardo perso di chi non ci stava capendo niente: per Arnautovic e compagni un risultato che poteva essere persino migliore, la dimostrazione di cosa voglia dire avere una squadra organizzata pur senza grandissimi nomi. Poi certo, l'Olanda ci ha messo parecchio del suo a cominciare dopo 6 minuti dall'autogol assurdo di Malen. Passaggi a memoria da un lato, confusione estrema dall'altro, mitigata dalla qualità della rosa olandese. Dietro, intanto, l'Olanda ballava. Imbarazzante il buco che ha portato al 2-1 di Schmid, pescato tutto solo a centro area dopo che la difesa aveva collassato su Baumgartner; ancora peggio lo svarione di Van Dijk, che sbaglia a fare linea del fuorigioco e consente a Sabitzer di andare a realizzare il 3-2 quasi dalla linea di fondo. Prima ancora il 2-2 di Depay con misterioso controllo al Var per un fallo di mano inesistente dell'attaccante.
Forse troppo caldo non solo per i giocatori, costretti a fermarsi per idratarsi in una Berlino rovente, ma pure per
l'arbitro Kruzliak.Ieri era il 36esimo anniversario della vittoria dell'Olanda all'Europeo del 1988, quello del meraviglioso gol di Van Basten nella finale contro l'Unione Sovietica. Diciamo che potevano festeggiarlo meglio.
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