Se l'intelligenza di Sainz ricorda il cuore di Gilles

È nata una stella. Sobria, serena, gentile finché non cercano di rubarle l'orologio. Una stella della porta accanto Carlos Sainz, non maledetta, e mai volgare nei modi

Se l'intelligenza di Sainz ricorda il cuore di Gilles
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È nata una stella. Sobria, serena, gentile finché non cercano di rubarle l'orologio. Una stella della porta accanto Carlos Sainz, non maledetta, e mai volgare nei modi come accade spesso al ridimensionato futuro tre volte di fila campione del mondo Max Verstappen. Ridimensionato perché quando la macchinetta torna normale, gli extra valori del grande campione si devono vedere subito. Non si sono visti. Al contrario, sono emersi gli extra valori dello spagnolo figlio d'arte che tutta la Ferrari immaginava solo gregario. E proprio giocando abilmente su quel ruolo ha costruito la vittoria. Geniale lentezza prêt-á-poter negli ultimi giri per tenere a portata di drs, le ali mobili che danno velocità, la McLaren di Lando Norris dietro lui, trasformandola a piacimento da utilitaria a fuoriserie per bloccare gli assalti delle due Mercedes coraggiose per strategie e alla fine innegabilmente più veloci. La sua gara, con quel trenino a serpentare per le vie notturne di Singapore fino al traguardo, ha ricordato un altro campione della Ferrari. Certamente diverso, più cuore e molta meno testa, ma anche lui capace di vincere una gara con una Rossa più lenta: Gilles Villeneuve. Lo spagnolo e il canadese sono lontani anni luce per epoche, auto, circuiti, strategie e approccio alle corse, però entrambi avevano delle Ferrari perfettibili e non perfette. Gilles, a Jarama, Madrid, a due passi da casa di papà Sainz senior e figlio, nel 1981 vinse un Gran premio tenendo dietro un trenino di 4 monoposto. La sua 126 Ck aveva un turbo rozzo che prima di scaricare tutti i cavalli faceva le bolle e gli altri motori aspirati sembravano con le ali mobili sempre aperte.

Gilles li domò usando le proprie abilità, sgommate, sbandate, staccate e accelerazioni improbabili. Carlos ha fatto lo stesso con una monoposto che le bolle le creava sulle gomme, divorandole, ma usando le proprie di doti. Velocità, certo, e una garbata, sottile, meravigliosa intelligenza.

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