La missione diplomatica di Luca Percassi, reggente della Lega di serie A, in consiglio federale ha riscosso un mezzo successo. Gravina e il consiglio Figc hanno sì nominato un commissario ad acta (Gennaro Terracciano, napoletano, professore di diritto amministrativo) per adeguare lo statuto dell'organizzazione milanese alle disposizioni federali ma hanno concesso loro nove giorni di tempo. Il commissario entrerà in funzione il 26 febbraio, tre giorni dopo la prossima assemblea elettiva della Lega al termine della quale dovrebbe arrivare l'elezione del nuovo presidente, nella figura di Carlo Bonomi, attualmente numero uno di Confindustria. Il termine del mandato del commissario è fissato al 15 marzo, giusto il tempo in caso di ulteriori ritardi di provvedere alla bisogna.
Nello spiegare il provvedimento che ha lo scopo di mettere fine alla richiesta di proroghe, Gabriele Gravina ha poi spedito un paio di messaggi al governo in vista del tavolo promesso dalla sottosegretaria Vezzali per affrontare i problemi economici del calcio. Due le novità: «non chiederemo ristori» la prima, «chiederemo di passare direttamente al 100% negli stadi» la seconda. Lo scenario economico-finanziario del calcio di serie A che traina lo sport italiano è di quelli che non lasciano dormire sonni tranquilli.
Ieri è scaduto, tra gli altri, il termine per le società di versare i 598 milioni di euro dovuti a Inps e Irpef, una cifra enorme che ha spinto alcuni dirigenti a richiedere, presso le banche di riferimento, l'anticipo del paracadute che prevede un rimborso di 35 milioni (per chi è stato in A da 3 stagioni), di 15 milioni (per chi è stato da due in modo consecutivo) e di 10 milioni (per le neo-promosse). A questo tipo di pratica hanno fatto ricorso anche le società che non corrono rischi di retrocessione, a conferma della difficoltà di reperire fondi.
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