Conte e quel turnover segnale a ADL. I titolari per il controsorpasso alla Dea

Evidente il doppio intento di Antonio Conte che pure ha rimediato una figuraccia: sacrificare il torneo nazionale per concentrarsi sulla serie A, obiettivo dichiarato della stagione, e lanciare un nuovo messaggio al patron De Laurentiis sulla rosa inadeguata per giocare più competizioni

Conte e quel turnover segnale a ADL. I titolari per il controsorpasso alla Dea
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Settantadue ore dopo la notte di Coppa, Napoli e Lazio si ritrovano in campionato. Entrambe con un vestito diverso: quello elegante per gli azzurri con i titolarissimi in campo, «risparmiati» nella gara di giovedì; quello solito per i biancocelesti, abituati alle rotazioni e all'impiego di tutti gli elementi della rosa.

Evidente il doppio intento di Antonio Conte che pure ha rimediato una figuraccia: sacrificare il torneo nazionale per concentrarsi sulla serie A, obiettivo dichiarato della stagione, e lanciare un nuovo messaggio al patron De Laurentiis sulla rosa inadeguata per giocare più competizioni - i rincalzi non sono sembrati all'altezza dei titolari - ma anche per concludere con il lieto fine la corsa scudetto. «Ci rimane una stagione lunga davanti, non possiamo farci il segno della croce e sperare che nessuno si faccia male», così Conte dopo la sfida di Coppa.

Non è il primo segnale alla società inviato dal tecnico leccese, ma ADL ha incassato dando perfino ragione al suo allenatore sul turnover totale dell'Olimpico («ha fatto benissimo a schierare quella squadra, è stato come un super allenamento»). In attesa dei rinforzi di gennaio - KIwior, Dorgu e Fazzini i primi nomi che circolano - stasera la musica dovrà essere diversa. Ed ecco tornare in campo i vari Buongiorno, Di Lorenzo, Lukaku e Kvara, tanto per citarne solo alcuni, per tentare l'immediato controsorpasso alla lanciatissima Atalanta.

Dall'altra parte la sorprendente Lazio di inizio stagione, pronta a cambiar pelle in ogni occasione tra Coppe e campionato perchè Baroni ha saputo motivare i suoi calciatori e non ama la distinzione titolari-riserve.

Sette, forse otto i cambi rispetto alla partita che l'ha proiettata ai quarti di Coppa Italia, il recupero del «motorino» di fascia Nuno Tavares e l'assenza obbligata per squalifica del regista Rovella. Nelle ultime due stagioni il Maradona è stata terra di conquista per i biancocelesti, Conte fa già gli scongiuri.

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