La famiglia Agnelli dal 1923, gli Hartono soltanto dal 2019. Minimo comune denominatore: il calcio. Prima passione e poi anche affari: nel caso della famiglia indonesiana proprietaria del Como, con una proporzione diversa rispetto alla Juventus. Però è un fatto che entrambe le società economicamente solidissime - disputino adesso lo stesso campionato e stasera saranno di fronte per la seconda volta in stagione.
All'andata, prima giornata di campionato, terminò 3-0 e il mondo bianconero era convinto di poter poi vivere una stagione piena di soddisfazioni: le cose non sono poi filate troppo lisce, ma tant'è. Quanto ai lariani, neopromossi, sono in lotta per mantenere la categoria ma si stanno dimostrando competitivi. In campo e fuori, con il progetto del nuovo stadio, un gruppo che opera tra l'altro anche nel settore dei media (Mola Tv) e la Juve ma anche l'Atalanta - come modello da imitare. Gli Hartono del resto sono ricchissimi magnati che vantano un patrimonio di 48 miliardi di dollari (John Elkann, per capirsi, è «fermo» a 2,6), ma certo non buttano i soldi dalla finestra: vogliono però costruirsi una dignità anche in ambito sportivo e nella sessione di mercato appena conclusa hanno investito quasi 50 milioni di euro garantendo a Fabregas dieci nuovi giocatori.
L'intenzione è quella di fare le cose sul serio, provando a sognare anche stasera.
La Juve, di suo, non può comunque permettersi di fare regali: «Raggiungeremo i nostri obiettivi tutti insieme così Thiago Motta -. Vlahovic? Ha sempre pensato prima al bene della squadra».Oggi il serbo comincerà comunque quasi certamente ancora dalla panchina: Kolo Muani ha fatto in fretta a diventare più o meno inamovibile.
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