Milanello - Caro Kakà, il primo derby è come il primo amore: non si scorda mai
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«E come posso dimenticarlo? Gattuso che fa un cross col sinistro, io che faccio gol di testa, il mio primo gol in Italia con il Milan. Non credo nemmeno che il prossimo sia un derby meno importante di quello. È vero che ne abbiamo giocati altri, in Champions, che valevano la gloria ma anche stavolta non è mica male».
Ma esiste la tua ossessione del gol numero 100?
«Assolutamente no: prima o poi verrà. Se dovesse arrivare, e con quello una vittoria, sarebbe un derby perfetto».
Chi toglieresti all'Inter?
«Guarin. A Napoli ha giocato alla grande: ha talento e fisico».
Mai visto Kakà così polemico con l'arbitro durante Milan-Roma: perché?
«Semplicissimo. Perché un minuto prima Maicon ha commesso il mio stesso fallo, identico proprio, e non è successo niente. L'ho fatto io e mi ha dato il giallo. E sapete che io non faccio mai polemiche...».
È in arrivo Scolari: ha saputo che Kakà è rifiorito da quando ha rimesso piede a Milanello
«Con Scolari ho partecipato a due amichevoli, contro Italia e Russia, qui sto facendo di tutto per meritarmi il mondiale».
Cosa manca al Milan invece per meritarsi una classifica migliore?
«La continuità. Di solito non sbagliamo le grandi partite, poi si può vincere o perdere, ma l'approccio è quello giusto. Non con le altre. Basta vedere la Roma, il Celtic, l'Ajax, il Barcellona. Dobbiamo farlo anche con il Livorno».
La contestazione dei tifosi dopo l'1 a 1 col Genoa che effetto ha avuto?
«Quando le manifestazioni di protesta da parte dei tifosi sono pacifiche, che ben vengano. Io e Abbiati abbiamo ascoltato le loro ragioni, le abbiamo riportate allo spogliatoio. Ci hanno dato la carica giusta".
È una nostra impressione o dal giorno del tuo arrivo, Balotelli è cambiato, in meglio?
«In effetti anch'io ho notato una grande differenza tra il Mario trovato a Milanello e quello di queste ultime settimane. Non so se è maturato e migliorato per merito mio, so invece che non era pronto a farsi carico di responsabilità enormi. È un ragazzo molto intelligente e vedrete che ancora migliorerà per il bene del Milan e della sua Nazionale».
In un colpo solo hai smentito tutti i luoghi comuni relativi al tuo ritorno: le minestre riscaldate, Ancelotti non lo avrebbe fatto partire, non è più il Kakà di una volta. C'è un segreto?
«La mia voglia di guadagnarmi il mondiale, il mio sentirmi felice nel giocare al Milan, persino il primo infortunio che mi ha consentito di prepararmi bene per un mese di fila».
Come giudichi la nuova conduzione del Milan a due teste?
«È un passaggio quasi naturale tra una generazione e l'altra. L'idea di Berlusconi mette insieme le idee nuove di Barbara con l'esperienza straordinaria di Galliani».
A proposito di Silvio Berlusconi: ha promesso di interessarsi alla squadra
«E sarà un aiuto per tutti noi. Quando lui arriva in visita, il Milan ne trae giovamento».
Cosa pensi della indagine su Gattuso?
«Non conosco la vicenda ma conosco benissimo Rino e so benissimo non c'è nessuno al mondo che possa convincerlo a perdere una partita!».
E di Seedorf prossimo allenatore del Milan?
«Un conto è giocare e un conto allenare. Ma lui farà benissimo anche sulla panchina».
Hai mai nostalgia del vecchio grande
Milan?«Una nostalgia positiva. Eppure vedendo i giovani di oggi, tipo Poli, penso che possano raggiungere il livello di Pirlo».
Chiuderai la carriera al Milan?
«Non lo so, lo spero. Mi interessa l'America».
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