Mancano 15 giornate al termine del campionato di Serie A con l'Inter di Simone Inzaghi che è prima con 4 punti di vantaggio su Milan e Napoli, potenzialmente sette se vincerà il recupero contro il Bologna di Sinisa Mihajlovic. Quarto posto per l'Atalanta di Gasperini tallonata dalla Juventus di Massimiliano Allegri che con l'acquisto di Dusan Vlahovic punta a risalire la china e si candida ancor di più per un posto in Champions League.
In esclusiva per ilgiornale.it, Alessandro Costacurta, presenza fissa negli studi di Sky Sport dedicati alla UEFA Champions League, che sarà ospite a "Sky Calcio L’Originale" per il pre e post partita del derby di Milano, ha toccato diversi temi tra cui la lotta scudetto, il mercato, la Stracittadina tra l'Inter di Simone Inzaghi e il Milan di Stefano Pioli, in programma il prossimo 5 febbraio, e molto altro ancora:
Costacurta si aspettava una classifica di questo tipo con Milan e Napoli potenzialmente a meno 7 dall'Inter capolista?
"Onestamente mi aspettavo leggermente meno dall'Inter (ride; ndr). Fin da subito ho pensato che questo campionato fosse equilibrato e fino a tre domeniche fa sembrava sembrava così. In un certo senso le ultime tre giornate hanno dato un segnale chiaro e netto per la lotta scudetto e se il Milan perderà il derby per quanto mi riguarda sarà tagliato fuori dalla lotta al titolo. Credo che andare potenzialmente meno 10 dalla prima in classifica si fa davvero dura anche se nel calcio mai dire mai. Il derby dirà tantissimo sull'ambizione di entrambe. Se vincesse l'Inter per quanto mi riguarda il Milan deve dire addio ai sogni scudetto".
Chi vincerà lo scudetto?
"Io dico Inter, lo dico da sempre. La vedo fuori dalla Champions contro il Liverpool e dunque con la settimana a disposizione per preparare le partite avranno un bel vantaggio sulle avversarie vista la qualità della rosa".
L'Inter, dopo il derby, avrà la Roma in Coppa Italia, il Napoli e poi l'andata in Champions League contro il Liverpool: non è un po' presto per darla per favorita assoluta?
"L'Inter in questo inizio di nuovo anno ha avuto percorso complicato solo in Coppa Italia contro l'Empoli e ha comunque passato il turno. In questo mese ha avuto calendario terribile e si è comparta bene e penso che possa reggere l'urto fino alla fine dato che ha una rosa ben collaudata, giocatori di qualità e un bravo allenatore".
Vlahovic alla Juventus può cambiare le carte in tavola per la stagione della Juventus?
"Direi proprio di sì. Porterà una cosa fondamentale: i gol che sono mancati fino a questo momento alla Juventus. Questo è un 2000 e credo che in quella fascia d'età sia uno dei primi cinque d'Europa, dietro solo ad Haaland. Vlahovic è uno che nelle ultime 15 giornate può fare 15 gol e con l'assetto difensivo ristabilito la Juventus può davvero ambire ad un posto in Champions League e anzi penso ci andrà".
Chi resterà allora fuori dai primi quattro posti?
"Io penso l'Atalanta perché penso che andrà in fondo all'Europa League e dunque pagheranno qualcosa in campionato. Inter e Napoli usciranno subito, a mio parere, contro Liverpool e Barcellona mentre la Juventus al massimo passerà un turno in Champions, non vedo possa andare più avanti quest'anno. Il Milan è senza coppe e dunque penso che l'Atalanta sia quella che resterà fuori ma solo perché la vedo messa bene per giocarsi l'Europa League".
Gosens-Inter, Vlahovic-Juventus, tutte si rinforzano tranne il Milan che avrebbe bisogno di un difensore. Che ne pensa?
"Il Milan ha già investito nei mesi precedenti, credo che ormai sia a posto. Chiaro che gli infortuni di Tomori ma soprattutto di Kjaer siano stati inaspettati ma ora devi fare di necessità virtù. Meglio non comprare niente che comprare a caso, Gabbia e Kalulu stanno comunque crescendo bene e io penso che il Milan possa arrivare al match del 6 marzo contro il Napoli al completo o quasi con i prossimi recuperi dai rispettivi infortuni di alcuni giocatori chiave".
Al Milan non c'è anche un "problema" prima punta visto che Ibrahimovic ha 40 anni e Giroud quasi 36?
"Vero, sono anziani ma da alternare lì davanti non mi sembra una cattiva idea. Il problema non è stato il centravanti, Leao sta facendo molto bene, forse solo Brahim Diaz ora è sottotono, ma davanti creano e tanto. Il problema non mi sembra in attacco ma forse a centrocampo dove la coperta è corta e in difesa dove ci sono stati alcuni infortuni di troppo".
Kessié sembra destinato a lasciare a parametro zero il Milan dopo Calhanoglu e Donnarumma: lo reputa l'ennesimo irriconoscente del calcio?
"Ormai penso che bisogna adeguarsi a tutto questo. I giocatori hanno molto potere, meno male che sono solo quelli forti ad averne tanto altrimenti erano guai (ride; ndr). Donnarumma l'ho definito "ingrato" perché per quanto mi riguarda è stato ingeneroso nei confronti del Milan, per tutta la sua storia in rossonero e per il senso di appartenenza che ci doveva essere e che invece non c'è stato. Bandiere nel calcio non ce ne sono più come ai miei tempi".
Il derby di Milano è alle porte, chi è il grande favorito tra Inter e Milan?"
"Per me il Milan arriva più fresco rispetto all'Inter se non altro perché ha qualche nazionale che farà gli straordinari. Il Milan quando sta bene fisicamente fa grandi cose e potrebbe fare il colpaccio anche se sulla carta l'Inter ha qualche vantaggio in più. La partita, però, nei dettagli sarà molto più equilibrata di quanto possa sembrare a bocce ferme. Nelle ultime partite l'Inter ha faticato a segnare, si vede che è un po' stanca. Non so dire chi sarà il favorito ma posso dire che sarà un derby equilibrato".
Lei ha giocato tantissimi derby: ci racconta un aneddoto sul più bello o il più emozionante?
"Il derby più sorprendente anche per noi giocatori è stato sicuramente il 6-0 con la doppietta di Comandini. Quello che mi ha dato più soddisfazione invece è stato quello vinto in rimonta per 3-2 con gol di Seedorf. Anche se quello che ricordo con particolare emozione è stato il mio primo derby, vinto per 1-0 con l'autorete del mio grande amico Riccardo Ferri. Mi ricordo ancora la mia gioia smorzata però da un episodio triste per un amico... Non avevo capito subito che fosse stato lui a segnare l'autorete, quella fu la mia prima partita da titolare, avrei dovuto essere ancora più felice ma con l'autogol di Ferri smorzò un po' la cosa nonostante fossi molto contento ovviamente per la vittoria nel derby".
Capitolo nazionale italiana, Mancini ha richiamato Balotelli per lo stage. Giaccherini si è detto contrario alla convocazione di Supermario: lei che ne pensa? E ce la farà l'Italia a staccare il pass per Qatar 2022?
"Ma l'allenatore della nazionale è Mancini e non Giaccherini dunque per me è ok (ride: ndr). Roberto ci ha sorpreso in questi suoi anni in nazionale e dobbiamo solo dirgli grazie per quello che ha fatto e non solo per la vittoria dell'Europeo e quindi mi fido di lui anche nelle convocazioni. Per quanto riguarda il mondiale in Qatar penso che ce la possiamo fare contro il Portogallo che vedo che batterà la Turchia come noi batteremo la Macedonia. Loro sono meno squadra di noi, hanno giocatori forti e di qualità ma lo spirito di squadra non è di certo quello degli azzurri e questo conta tanto.
Poi in questo momento l'Italia mi sembra in difficoltà perché rispetto alla nazionale di 8-9 mesi fa sembra avere meno energia, meno qualità e meno fame. Ripeto, contro il Portogallo sarà una sfida difficile ma non partiamo affatto battuti, anzi..."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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