Anni fa il grandissimo Raimondo Vianello, a un funzionario Rai che gli aveva proposto un lavoro da fare in giugno, rispose che non poteva perché c'erano i mondiali. Il solerte gli garantì che non c'era problema, non si sarebbe lavorato durante le partite della nazionale. Ma Raimondo gli disse che non aveva capito: lui delle partite della Coppa del Mondo non aveva alcuna intenzione di perderne nemmeno una. L'idea, per noi sani come Vianello, è esattamente e sempre quella. E oggi inizia la 4 giorni di chiusura dei gironi che manda sempre in crisi quelli come noi: fino venerdì ci sono 4 partite al dì, di cui 2 sempre contemporanee. Un inferno. Ma siamo pronti: ci vedremo anche le differita di Bosnia-Iran. Da qui, dal Brasile, tra l'altro, il fuso è dalla mia parte. Prima peró bisogna spendere due righe su due partitelle di ieri. Quelle di Fabio Capello e Cristiano Ronaldo, rispettivamente 12 e 21 milioni l'anno di stipendio.
Il ct della Russia ha assorbito come la gomma piuma la sconfitta con il Belgio, 1-0. Per qualificarsi ora deve battere l'Algeria. Anche se avesse pareggiato sarebbe stato lo stesso. Lo ha spiegato in Italiano nella conferenza stampa del dopo partita, che ha messo a dura prova i traduttori Fifa: oltre a inglese e portoghese, i simultanei dovevano farsi anche russo, italiano, francese e fiammingo.
Per la Russia l'impresa non sembra semplice. Per ora ha fatto un solo gol e un solo punto, contro rispettivamente i 5 e 3 dei nordafricani. Contro i belgi, gli ex CCCP hanno difeso troppo e poi sono fisicamente crollati negli ultimi 15 minuti. Ma Capello è in una botte di ferro: Putin gli ha fatto quel contratto da 12 milioni l'anno fino al 2018, quando la Russia ospiterà i prossimi mondiali e non avrà nemmeno il problema di qualificarsi. Ha tutto il tempo che serve, quindi, non c'è problema. I giornalisti russi, invece, erano un po' più preoccupati. Ma, timidi e perplessi, non hanno infierito. Nessuna domanda indiscreta. Vista la situazione, meglio non andarsi a cercare guai al ritorno in Patria. Capello non rischia. Putin nemmeno.
Rischia invece Cr7. Anzi, è quasi fuori. Come noto, la forfora è stata sconfitta. Ma solo quella. Il Bellissimo non è per il suo Portogallo quello che Messi, Neymar o Klose sono per le loro nazionali. Ricorda, piuttosto, Balotelli.
L'attimo è stato intorno al minuto 60, quando Cr7 riceve sulla destra, attacca la prateria lasciata libera dagli Usa, entra in area e sparacchia la palla del possibile 2-0 fuori dall'Arena da Amazonia, direttamente nel Rio Negro. E dalla rimessa del portiere nasce il gol dell'1-1 di Jermaine Jones, il mediano tedesco naturalizzato americano che gioca in Turchia, che un minuto dopo ha spiegato al Bellissimo come si colpisce la palla di destro da fuori area, dopo essersi preparato per bene la legnata angolata.
Vero è che al 95esimo il disperato crossone di Ronaldo ha trovato la testa e il gol di Varela per il 2-2 finale. Ma la classifica del girone G dice che ora basterà un pareggio tra la Germania e la squadra allenata proprio dal loro ex ct, Klinsman, per mandare finalmente in vacanza anche Cr7.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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