Cr7, nessun insulto a Sarri: ecco cosa gli ha detto davvero

Sembrava che gli avesse dato dello stupido. E invece, la frase scappata a Cristiano Ronaldo all'indirizzo di Sarri al momento della sostituzione durante Juventus-Milan di domenica sera non conteneva nessun insulto. Ecco perché

 Cr7, nessun insulto a Sarri: ecco cosa gli ha detto davvero

Ma quale offesa. Al massimo un'esclamazione scurrile, ma non "personale", rivolta all'allenatore che l'ha fatto uscire dal campo. Sembra sgonfiarsi il caso montato attorno a Cristiano Ronaldo. Domenica scorsa, durante la sfida dello Stadium tra Juventus e Milan, al momento della sostituzione per lasciare spazio a Dybala il portoghese, secondo quanto scritto da Sky Sport, avrebbe lanciato all'indirizzo dell'allenatore bianconero Maurizio Sarri un pesante insulto. Ovviamente sussurrato, per non farsi scoprire. Tuttavia, le telecamere dei Sky parevano essere riuscite a decrittare il labiale del 5 volte Pallone d'Oro, azzardando che il fenomeno di Funchal avesse dato, bofonchiando qualcosa in portoghese, del "figlio di p..." al suo tecnico.

In realtà, come riporta Tuttosport, non ci sarebbe stato alcun "vaffa". A dirlo sono i quotidiani sportivi portoghesi che, nelle ultime ore, hanno consultato i migliori esperti in materia di lettura labiale, fonetica ed interpretazione verbale allo scopo di smentire la versione riportata da una parte della stampa italiana e internazionale. Alla fine, tutti i giornali di Lisbona e dintorni si sono trovati d'accordo sul fatto che dalla bocca di Cr7 sarebbero uscite le seguenti parole: "Porra caralho", interiezione che tradotta in italiano vuol dire "Che cazzo". Frase che si sente in tutti gli stadi, come sanno bene tifosi e addetti ai lavori.

L'espressione "Porra caralho", spiega ancora Tuttosport, "esprime, in modo estremamente conciso, vivace, improvviso e colorito, un particolare atteggiamento emotivo del parlante". Insomma, non rientra nel catalogo degli improperi. Nessuna offesa, dunque, al "povero" Sarri, coraggioso nel toglierlo due volte di fila dal campo nel giro di pochi giorni. Era successo nella sfida di Champions con la Lokomotiv Mosca e si è ripetuto nel posticipo di domenica. Che Ronaldo non l'abbia presa bene è il mistero di Pulcinella.

Idem la Juventus. Secondo la Gazzetta dello Sport, la Vecchia Signora avrebbe pensato di multare il suo giocatore. Decisione che avrebbe potuto scenari imprevedibili. Ovviamente in negativo. Ecco perché la società del presidente Andrea Agnelli ci ha pensato bene prima di aprire un precedente capace di spaccare lo spogliatoio.

D'altronde, quanto sta succedendo a Napoli - dove la squadra è in rotta con il patron De Laurentiis per alcune frasi poco rispettose verso Mertens e Callejon - dimostra come prendere provvedimenti (o solo parlar male) dei calciatori contenga delle controindicazioni in grado di rovinare tutto quanto.

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