La Cremo resta attaccata ai guanti di Radu

Il club dopo l'errore a Firenze: "Noi, una famiglia unita in campo e fuori"

La Cremo resta attaccata ai guanti di Radu

Ionut Andrei Radu, 25 anni, rumeno, portiere della Cremonese (in prestito dall'Inter) la notte di Ferragosto l'ha trascorsa rivoltandosi nel letto. Appena chiudeva gli occhi, sempre lo stesso incubo: un maledetto traversone, apparentemente, innocuo; lui che sulla parabola alta (ma lenta) aspetta un attimo di troppo; lui che non fa il passettino in avanti per anticipare la parata in presa alta o, in alternativa, respingere smanacciando lateralmente; lui che arretra di due passi (nessuna parata è possibile indietreggiando con le spalle alla porta); lui che perde l'equilibrio sulle gambe e il senso della posizione rispetto al palo. Ciò che accade un istante dopo (l'avambraccio che impatta il legno interno e, sul rimbalzo, fa rotolare Radu in rete col pallone) è la conseguenza fisica e dinamica di due errori: uno di postura e movimento del corpo; l'altro di «calcolo» rispetto alla parabola del cross. Sbagli inevitabilmente connessi come le immagini dimostrano in modo plastico. Peccato che i professorini che compilano le pagelle queste cose le ignorino, regalando voti superiori al votaccio affibbiato a Radu a portieri che nella prima di campionato sono stati protagonisti di svarioni (la parola «papera» non la useremo mai!) ben più clamorosi. Intanto attorno a Radu (che non deve coprirsi il volto con la maglietta e uscire dal campo in lacrime, visto che non ha nulla da vergognarsi) si sono stretti il mister, il club, la squadra, i tifosi grigiorossi e perfino la componente più perspicace degli interisti: quella frangia «illuminata» in grado di capire che l'anno scorso i nerazzurri di Simone Inzaghi lo scudetto non l'hanno perso per il liscio di Radu contro il Bologna. Poi, certo, ha fatto comodo a tutti buttare la croce addosso al sostituto di Handanovic, ma questa è un'altra storia... Ciò che più conta nel dopo partita del «Franchi» sono state le parole (e i gesti) di mister Alvini che ha confermato «piena fiducia a Radu» sottolineando (ben 4 volte!) che «il suo errore è già stato cancellato». E il portiere ha assicurato che «reagirà subito». Intanto il club ha chiarito la posizione con un post dai toni deamicisiani: «Ogni giocatore della Cremonese come tale fa parte di una famiglia, di una società, di un gruppo.

Ogni applauso e ogni critica nei confronti di un singolo è rivolto sempre a tutta la squadra. Perché tale siamo, uniti sia in campo che fuori dal campo»; e poi: «L'abbiamo scritto dopo la gara: abbiamo perso da squadra, vinceremo da squadra».

A cominciare da lunedì prossimo a Roma? Sarà durissima...

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