De Rossi: ""Che fatica tornare in Nazionale Adesso voglio vincere l’Europeo"

"Io non abbandonerò mai l’azzurro Se il prossimo ct dovesse escludermi non ci sarà nessuna vergogna Il mio futuro? Mi vedo in America"

De Rossi: ""Che fatica tornare in Nazionale  Adesso voglio vincere l’Europeo"

In viaggio verso i 33 anni, un’età consapevole in cui si fanno i primi bilanci e si guarda ancora al futuro, seppur la prospettiva calcistica sia più limitata. L’ultima stagione nella Roma è stata esaltante nella seconda parte, ma non sono mancate «le tensioni tra Tottie Spalletti, situazione spiacevole». Lo specchietto retrovisore di Daniele De Rossi è pieno di cose belle, altre meno, ma c’è anche un Mondiale vinto.Tutto questo non dava, però, la certezza di andare in Francia. Una convocazione voluta fortemente dal centrocampista giallorosso, cercata con la fatica di un debuttante. Alla fine il premio è arrivato: «L’obiettivo - ha spiegato Daniele a Coverciano - non era certo essere semplicemente qui. Ma vincere l’Europeo. Il problema che ho avuto è che in ritiro mi si è riacutizzato un dolore al tendine che non pativo da un anno e mezzo. Però sono arrivato sapendo di dover dare tutto anche nelle partitelle. Ora sto bene come poche altre volte». De Rossi ha voluto questamaglia azzurra a tutti i costi, ma non siè risparmiatocoigiallorossi: «Ho rischiato, affrettando il rientro, come accaduto alla vigilia del Real. Se avessi pensato all’Europeo non l’avrei fatto, ma in quel momento contava solo la Roma. Adesso sono qui. E non sarò certo io dire no alla Nazionale: non si abbandona l’azzurro. Deciderà il nuovo ct. Se dovesseescludermi nonci sarebbe alcuna vergogna. È nell’ordine naturale delle cose.

Ma io sarò sempre disponibile per la Nazionale, anche per Italia-Faroer». Dichiarazione d’amore niente male, considerando chi in passato per un dolorino si è chiamato fuori. La primavera di Roma è stata contraddistinta dal duello tra Totti e Spalletti. De Rossi, però, prova con grande rispetto verso gli attori principali di questa vicenda, a restarne a margini: «Noncontribuiscoal caos. Si tratta di fare un bel passo indietro. Posso dire che abbiamo vissuto una situazione spiacevole. È sempre così quando ci sono certe tensioni nello spogliatoio; forsele cose sono apparse piùgrandi da fuori, e meno da dentro. Certo, se da una parte c’è uno degliallenatori piùforti della storia della Roma e dall’altra c’è il giocatore più forte della storia giallorossa, può succedere una catastrofe. Io non homai parlato per non aggiungere caos al caos. Non l’ho fatto prima, non lo farò adesso, anche perché sto pensando a quello che mi aspetta». In passato ha rifiutato tutto pur di restare nella sua Roma, ora non è più così. In questo periododella vita sifannoaltre considerazioni. Si parla tanto di un domani negli Stati Uniti e non da “nemico” in Italia: «Ma non adesso.Ho un altro anno di contratto. Però non è un mistero che mi piacerebbe fare un’esperienza del genere. Di sicuro non mi vedo nelMilan o nella Juve, o in una situazione chemi vedrebbe in contrasto con la Roma». Chiusura con i giovani in primo piano: «Inutile chiedere alla Romadiinvestire suigiovani perché lo fa benissimo da tempo. Lo dimostrano i risultati a livello nazionaleeinternazionale.Merito di Sabatini, Conti, Massara. Noncitol’allenatore dellaPrimavera perché non mi pare il caso... (suo padre Alberto).

D’altra parte noi De Rossi siamofatti così,lui non parla dimeio non parlo dilui, e poi a Roma non siamo molto pubblicizzati...». Stoccata finale di un calciatore pensante, sensibile e nonostante i 33 anni imminenti, ancora in grado di dare tanto al nostro pallone.

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