Una papera e una prodezza. E alla fine un punto a testa per Fiorentina e Napoli. All'incredibile gol da centrocampo di Roncaglia, determinante la dormita di De Sanctis, risponde il solito Cavani che festeggia la rete numero cento in serie A. Un bottino nel segno della Fiorentina che era stata anche la prima vittima italiana del Matador. «Un mio amico me lo aveva detto che avrei segnato, fatto un pranzo con gol». Tagliata quota novantadue col Napoli ora nel mirino c'è il record di Maradona, ne mancano ventitré anche se si rincorrono le voci sul mercato. Edinson taglia corto: «Voglio lasciare il segno con questa squadra». Che torna da Firenze senza la lode, la festa è a metà perché non basta Cavani: infatti non si conclude la settimana perfetta dopo la vittoria in tribunale che aveva ridato i due punti di penalizzazione per la vicenda scommesse. E la Juve torna distante cinque punti.
Comunque un pareggio al Franchi non è da buttare. Anzi. Anche se questa Fiorentina non è quella sfavillante ammirata fino a Natale, resta comunque una squadra che fa dell'organizzazione un punto di forza. Mazzarri non è da meno tatticamente con il suo Napoli che si muove a memoria. Ovvio che ne esca una partita bloccata, esasperata dalle mosse e contromosse degli allenatori. Nei viola manca Pizarro e il vice Romulo fa subito capire che l'ex di Inter e Roma è un'altra cosa. Cuadrado, e non l'atteso ma abulico Jovetic, è un fattore della sfida, una spina nel fianco per Mazzarri. Dall'altra parte il Napoli parte piano, sembra voler controllare la gara. Anche perché Hamsik e Pandev vanno a intermittenza. Col passare dei minuti cresce la convinzione che solo un episodio possa sbloccarla. E puntuale si materializza poco dopo la mezz'ora. Difficile immaginarlo più clamoroso di così. Lancio innocuo di Roncaglia da centrocampo per Toni, De Sanctis si scontra in area con Britos, la palla lo scavalca e rotola in porta. Incredibile. Il portiere accusa il colpo e poco dopo rischia un'altra frittata ma stavolta si salva su Toni.
Allora ci pensa Cavani a prendere per mano il Napoli con un perfetto colpo di testa (Roncaglia fa la statuina) su punizione di Hamsik.
Nella ripresa la mossa di Mazzarri: dentro Insigne, fuori Gamberini. Quindi tridente e difesa a quattro. Il messaggio ai suoi è chiaro: «Voglio vincere». Hamsik sale in cattedra con un paio di giocate delle sue, ma Inler e Pandev sbattono su uno straordinario Neto. La Fiorentina non molla anche se accusa la fatica dei supplementari di coppa con la Roma, reclama per la mancata espulsione di Behrami (subito sostituito) e sfiora il colpaccio nel finale, ma la mira di Jovetic e soprattutto Aquilani è da dimenticare.
Per Montella arriva così il primo punto nel 2013 dopo due sconfitte. Per il Napoli è, invece, il primo punto sul campo di una grande in questa stagione. Finora aveva raccolto solo le sconfitte con Inter e Juventus. Mazzarri aveva chiesto un cambio di passo in trasferta. A Firenze non sono arrivati i tre punti, ma c'è stata un'ulteriore crescita sul piano della personalità. Il processo di maturazione della squadra è ormai completato.
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