![Il delirio dell'Argentina. Messi dribbla la politica e non nasconde la crisi](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2022/12/21/1671608678-bus-argentina-buenos-aires.jpg?_=1671608678)
Più di 4 milioni di persone vestite di bianco e azzurro, i colori dell'Argentina, ieri sono scese in piazza per celebrare il terzo titolo mondiale dell'Albiceleste. Strapieni di folla l'Obelisco e la Plaza de Mayo mentre la 25 de Mayo, un'autostrada da cui passava l'autobus scoperto di Messi e compagni, è stata invasa da decine di migliaia di «fanáticos» dopo che l'AFA, la federazione calcistica del paese del tango, aveva annunciato che i giocatori avrebbero salutato ad un incrocio. Per la troppa folla e la pessima organizzazione statale, con tutta Buenos Aires bloccata e la metropolitana chiusa, alla fine molto pochi ieri sono riusciti a vedere i loro campioni. Il bus (5 giocatori che erano sul tetto del pullman hanno evitato in extremis di essere fulminati dai cavi dell'alta tensione del tram) non ce l'ha fatta a raggiungere né l'Obelisco né Plaza de Mayo.
L'autobus scoperto dell'Albiceleste non ha così potuto percorrere il percorso che era stato programmato, tanto da rendere necessario il trasbordo in elicottero che è avvenuto, «per ragioni di sicurezza», in una base militare. Alla fine, in serata, la comitiva è giunta alla sede dell'AFA (il cui presidente, Chiqui Tapia, si è scusato per «non aver potuto salutare tutte le persone che erano all'Obelisco») per la cena di gala con famigliari e dirigenti.
Niente visita invece di Messi&Co. alla Casa Rosada, dove li aspettava impaziente il presidente Alberto Fernández, non molto amato da gran parte dei campioni del mondo che hanno così evitato di farsi strumentalizzare.
![Tifosi Argentina](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/lg/public/foto/2022/12/21/1671604638-ayuxubxi4gw-gquympww-ansa.jpeg)
Il kirchnerismo al governo, ovvero l'ala più sinistrorsa del peronismo, aveva infatti predisposto ieri una studiata «operazione di propaganda» perché i campioni salutassero la folla accorsa dallo storico balcone adorato da Juan Domingo Perón, Evita e, naturalmente, dalla vicepresidente Cristina Kirchner, condannata qualche giorno fa a 6 anni di carcere per corruzione. Messi ha dunque fatto un pernacchio al gotha kirchnerista che, in tutta risposta, ha cominciato a festeggiare sui social... Maradona.
I campioni del mondo tornati ieri a Buenos Aires hanno «trascorso 34 giorni, 816 ore lavorando e allenandosi», sottolinea il celebre giornalista Eduardo Feinmann «e rappresentano un esempio perché la nostra leadership politica veda cos'è la dedizione, lo sforzo e il lavoro necessari per migliorare la nostra società».
«È destino che l'Argentina vinca i mondiali quando c'è bisogno di fare distrarre el pueblo da problemi ben maggiori» si sfoga Giuseppe «Juan» Abrate, un pensionato i cui bisnonni emigrarono dalla provincia di Cuneo. Oggi in Argentina la povertà sfiora il 50%, con quasi 20 milioni di persone indigenti.
Il paradosso è che l'Argentina potrebbe produrre cibo per 400 milioni di persone.Bene dunque il trionfo in Qatar ma che non serva a dimenticare la realtà di un paese che, dopo la festa di ieri, deve affrontare il dramma del suo pueblo.
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