Torino - Un pareggino senza gol. Il derby della Mole finisce così, senza vincitori né vinti: applaudono comunque i tifosi del Toro, restano un po' delusi quelli della Juventus, terrorizzati all'idea di perdere una stracittadina che avrebbe di nuovo fatto precipitare la squadra di Allegri in mezzo alle polemiche. Invece, pari e patta: la Signora procede così a piccoli passi verso la qualificazione in Champions, mentre i granata non riescono a fare il salto di qualità ma almeno come successo troppo speso nel recente passato non si arrendono ai cugini ancora prima di scendere in campo.
Allegri in giacca e cravatta davanti alla panchina, Juric in maglietta e quasi sempre accovacciato: stili diversi, quasi a rispecchiare la differenza sociale tra le squadre. La Juve è ormai la solita, ma stavolta Chiesa comincia largo a destra: i bianconeri provano a fare la partita, i granata aspettano e difficilmente ripartono, perché là davanti Zapata è troppo solo e Sanabria ha la funzione di orpello e poco altro. Guarda caso, proprio da destra arrivano le migliori occasioni per gli ospiti: Vlahovic servito dallo stesso Chiesa colpisce un palo clamoroso calciando a colpo sicuro dopo nemmeno dieci minuti, replicando in pratica la stessa azione intorno alla mezzora stavolta su servizio di Gatti. È però bravo Milinkovic-Savic a metterci il corpaccione e a negargli il gol: tra le due occasioni per il serbo, anche una buona opportunità per Locatelli. Non si vede un gran calcio, ma l'intensità non manca e pian piano anche il Toro costruisce qualcosa: Kostic deve impegnarsi per anticipare di un soffio Bellanova, che poco dopo trova la testa di Vlasic senza che tuttavia il croato inquadri la porta. Prima dell'intervallo arrivano anche tre cartellini (Gatti, che a inizio gara era collassato a terra dopo una manata/gomitata di Zapata non sanzionata da Maresca, Ricci e Vojvoda), pronti a testimoniare la reciproca volontà di non regalare un centimetro all'avversario.
Quel che segue è una ripresa in cui i bianconeri eccezion fatta per una conclusione in contropiede di Yildiz, subentrato come al solito a Chiesa quasi spariscono dal campo. Il Toro, al contrario, cresce e non di poco: subito un gol annullato a Zapata, poi un bel colpo di testa di Sanabria parato da Szczesny e comunque il pallino del gioco quasi sempre in mano.
Nel finale, in pieno recupero e dopo l'espulsione di Juric, Lazaro avrebbe sulla testa la possibilità di fare impazzire la sua gente ma spedisce alto: granata un po' più lontani dall'Europa, bianconeri nè carne né pesce.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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