Al Diavolo piace acquistare chi lo fa soffrire Ma quanti flop

Al Diavolo piace acquistare chi lo fa soffrire Ma quanti flop
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Se non puoi sconfiggere il tuo nemico allora fattelo amico: questa frase attribuita a Giulio Cesare potrebbe aver ispirato molte delle campagne acquisti del Milan. Il motivo? Pochi club come quello rossonero, appunto, per rinforzarsi nella sua storia recente sono andati a prendere giocatori che gli avevano creato problemi. Noah Okafor è solo l'ultimo, in tal senso: nell'ultima edizione di Champions League col Salisburgo aveva segnato un gol nella gara d'andata della fase a gironi.

Chi gioca molto bene contro il Milan in ambito internazionale evidentemente è da Milan. Così hanno ritenuto già agli albori dell'era-Berlusconi. Prima di Okafor nell'ottobre 2020 aveva vestito il rossonero il norvegese Jens Petter Hauge, assolutamente immarcabile (gol e assist) in una partita di Europa League contro il Diavolo con la maglia del Bodoe/Glimt. A Milano avrebbe combinato pochino, in realtà. In generale, ma questo non vuole essere di cattivo auspicio per Okafor, questi colpi sono andati in maggioranza come Hauge. Tra i più eclatanti spicca Patrick Kluivert, che al Milan "tolse" una Champions League, segnando il gol decisivo nella finale del 1995 quando era all'Ajax. Due anni dopo eccolo con la 9 rossonera: un disastro. Come Andreas Andersson, centravanti svedese che aveva infilzato pure lui i rossoneri in Champions assieme a Blomqvist, altro giocatore di quel Goteborg capace di battere l'allora squadra di Tabarez.

Come dimenticare, poi, Christophe Dugarry? Il francese segnò una doppietta al Milan nella semifinale di Coppa Uefa 1995-96, nell'incredibile rimonta del Bordeaux da 0-2 a 3-2; di lì a poche settimane l'acquisto, mentre la Juventus si accaparrava il suo compagno di squadra ai Girondins, un tal Zinedine Zidane. Un po' meglio era andata con un altro francese: Jean Pierre Papin, strappato al Marsiglia dopo che l'OM aveva eliminato il Milan in Coppa Campioni grazie a un gol di JPP.

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