
Se questo è l'effetto, virtuoso, del recente mercato milanista, lo capiremo nei prossimi snodi. Quello di ieri sera è già prezioso perché consente al Milan di Conceiçao di guadagnare, con qualche affanno nel primo tempo, la semifinale di coppa Italia. In attesa di ammirare il talento balistico del Bebote, Gimenez insomma, Abraham fa sapere con due squilli che non ha dimenticato l'arte del gol. Il tifo romanista lo fischia al cambio e lui ricorda che una coppa, made in Mourinho, l'ha vinta. Poi, quando nella ripresa, la Roma si riporta sotto, tocca proprio al messicano, in combinazione con Joao Felix promuovere l'uno due che sigilla il risultato sul 3 a 1 per i rossoneri. Non tutti i noti limiti difensivi si possono considerare superati e c'è bisogno di un maestoso Tomori per frenare le unghiate di Dybala. Due traverse, una per parte: la Roma ha più rimpianti per quella dimessa seconda frazione.
Non c'è Leao (in panchina per precauzione, ha qualche acciacco) ma Theo e Abraham decidono di fare subito società per la felicità del Milan. Due assist di Hernandez, recapitati sulla testa o sui piedi dell'inglese, consentono al Milan di chiudere la prima frazione col classico 2 a 0. Strepitoso lo stacco sul primo gol: Abraham sembra salito in ascensore e rimasto al secondo piano per colpire di testa, chirurgico nel secondo sull'uscita di Svilar dopo il contropiede fulminante promosso da Musah. Ma attenti: non c'è stato solo Milan. Perché la Roma è viva e in partita grazie in particolare allo sbocco puntuale di Angelino che coglie di sorpresa Walker, poco connesso con Jimenez su quel fianco. Un paio di volte si oppone Tomori, con grande puntiglio, un paio di volte Maignan provvede da solo con due respinte sulle punture di Dybala. Alla mezz'ora Pisilli, sempre sul suggerimento di Angelino, di testa timbra la traversa. Invece di guadagnare il pari, la Roma si ritrova sotto.
Con tre sostituzioni della ripresa Claudio Ranieri rimette in piedi la qualificazione: Pellegrini, Dovbyk e Rensch sono le vitamine scelte per risalire la chima nel giro di qualche minuto grazie al tocco di Angelino (deviato da Walker) chiuso in gol dall'ucraino sul secondo palo. Conceiçao, intuito il pericolo, ricorre a due degli acquisti appena arrivati: sono Joao Felix e Gimenez, accolto con un boato da San Siro, seguiti poi da Leao. È come se Conceiçao avesse detto ai suoi: adesso bisogna chiudere il conto.
E infatti, a strettissimo giro di intesa tra Gimenez e Joao Felix, ecco che quest'ultimo s'infila in area romanista e sull'uscita di Svilar firma con uno scavetto il 3 a 1 e festeggia con un gesto che tradotto vuol dire tutti a nanna. Lo spavento provato da San Siro è responsabilità di un colpo di testa di Reijnders, da difensore centrale, finito in porta, imparabile: per sua fortuna e del Milan, sull'inizio dell'azione c'è il virus del fuorigioco.
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